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19 Set 2014

Uggè: Incontro Autotrasporto - Governo

 

Nota del Presidente di Conftrasporto Paolo Uggè

 

Dopo l’incontro tenutosi al Ministero dei Trasporti ritengo doveroso riassumere nel modo più sintetico possibile quanto emerso.

La giornata è stata strutturata in due momenti: il Ministero, rappresentato dal consigliere Girlanda, ha incontrato le federazioni dell’autotrasporto nella mattinata; la committenza nel pomeriggio.

Al termine dell’incontro Conftrasporto, Confartigianato e Casaartigiani hanno comunicato, dopo aver preso atto delle evidenti inadempienze del Governo rispetto ai temi concordati, di non ritenere più valido il Protocollo di Intesa siglato a dicembre. Le federazioni avvieranno a breve la consultazione degli operatori per decidere le iniziative da assumere, alla luce delle risultanze che emergeranno.

In particolare: sui costi minimi è convinzione delle tre organizzazioni suddette che la sentenza che la Corte europea ha emanato non abroga in alcun modo le norme. Il disposto della sentenza riguarda infatti le delibere assunte dall’Osservatorio della Consulta, quelle sì, considerate non compatibili dai giudici comunitari.

Poichè, come abbiamo già avuto modo di evidenziare esistono pareri discordanti anche tra esperti legali circa gli effetti che la sentenza ha provocato, abbiamo invitato il Ministro a voler fornire agli operator,i ai quali non può essere lasciata l’incertezza, il proprio parere in merito. E’ un dovere che un Esecutivo serio dovrebbe sentire la necessità di soddisfare.
Lasciare operatori nell’incertezza è degno della peggior politica alla quale non ci stiamo.

La richiesta di far conoscere chiarimenti sostanzialmente ha registrato la condivisione anche delle altre federazioni, che non si sono espresse, (forse lo faranno successivamente?), sulla disdetta del Protocollo di Intesa.

Il Consigliere ha comunicato che il Ministro Lupi incontrerà entro una decina di giorni nuovamente le federazioni per comunicare le sue intenzioni.

Ne prendiamo atto. Nel frattempo avviamo la preparazione del confronto con gli operatori, dando notizia con un comunicato stampa.

Abbiamo avuto notizia che nell’incontro del pomeriggio un gentleman  non ha perso occasione di parlare delle persone assenti, (d’altra parte signori si nasce) ed ha chiesto al Governo di abrogare gli articoli sui costi minimi, dando contemporaneamente certezze al Ministero sulla non riuscita di eventuali iniziative di protesta, per il fatto che alcune federazioni (Anita e Fita/Cna) sarebbero in linea con le linee espresse dalla sua confederazione. Noi siamo rispettosi delle certezze altrui ma ci limitiamo ad evidenziare che per la Conftrasporto qualsiasi decisione spetta ai nostri imprenditori e dalle loro federazioni. Sulle previsioni oniriche di riuscite o meno di iniziative consiglierei il “vate” di chiedere alla nuova federazione aderente, come riuscì a creare disagio nel Paese pur essendo una realtà associativa minore. Noi non intendiamo certo creare disagi ma prenderemo sicuramente, se non ascoltati le decisioni adeguate.

Giusto due note  mi paiono degne di essere comunicate a dimostrazione di come la questione dei costi minimi sia controversa, e quindi la necessità del pronunciamento del Ministero. Nella giornata di lunedì un tribunale, chiamato a dirimere una causa sui costi minimi ha emesso un decreto a favore del vettore, nonostante venisse evidenziato nel dibattito il pronunciamento della Corte Europea; di un certo interesse anche il parere dell’Avvocato Stefano Fadda, coinvolto nella vicenda perché difende gli interessi di associazioni di categoria della committenza, (come pubblicato in una  rivista informatica)  che sostiene come la sentenza sembrerebbe riguardare i rapporti intervenuti tra il novembre 2011 e il 12 settembre 2012. Nessun effetto diretto ed immediato può essere attribuito alla recente pronuncia della Corte nell’arco temporale  in cui l’elaborazione dei costi minimi è stata effettuata a cura del ministero. (spero di aver sintetizzato in modo corretto quanto riportato da SHIP2SHORE).

Tra le inadempienze riscontrate e segnalate nell’incontro di ieri figurano anche  la ricomposizione dell’Albo, la questione del calendario dei divieti di circolazione, le norme per reprimere il cabotaggio abusivo, la messa a disposizione delle risorse, etc.

Dal testo della Legge "Sblocca Italia", facile dire che andando avanti così si rischia che diventi la legge che “bloccherà l’Italia”, sono previsti inoltre tagli ai fondi strutturali per 58 milioni di euro a valere sulle riduzioni compensate a partire dagli anni 2017/2018; sono state espunte, come denunciato ieri con un comunicato stampa, le misure per compensare gli interventi sugli investimenti e sulle norme atte a reprimere il  cabotaggio abusivo.

Una ulteriore evidenziazione occorre effettuare. A questi tagli si aggiungeranno, se non vi sarà un intervento promesso dal Ministro la riduzione del 15% sulle compensazioni dell’accisa alle quali si aggiungerà l’incremento di altri due centesimi (sempre che non si decida di consentirne il recupero). Questa decisione comporterebbe per un automezzo di massima portata che effettua 120mila km/anno un aggravio di 2500 euro c.a.

Da parte nostra abbiamo fornito uno studio effettuato dall’ufficio studi confederale nel tentativo di fornire al Governo un elemento di valutazione che lo aiutino a valutare oggettivamente la situazione che non ci sembra facile da sopportare. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: CONFTRASPORTO

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