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03 Dic 2015
Provare a fermare la corsa di un bestione di decine di tonnellate di peso di cui si è perso il controllo su una strada di montagna trasformata magari in una lastra di ghiaccio, con il burrone sotto il tornante che si fa drammaticamente più vicino: una situazione da brividi (e non solo per il freddo) che nessun autotrasportatore si augura di dover affrontare. Nel caso dovesse però accadere, meglio affrontarla al meglio, sapendo esattamente come comportarsi (di fronte a questa emergenza come a molte altre) perfettamente preparati, consapevoli di tutte le manovre da farsi a sangue freddo per evitare il peggio. Il tutto grazie a un simulatore di guida di ultimissima generazione che l’Università di Palermo, in collaborazione con Autosoft che ne ha sviluppato la parte di software applicativo, ha in dotazione e che l’istituto Mario Remondini è pronto a mettere a disposizione delle imprese associate a Fai Conftrasporto, grazie a una nuova convenzione sottoscritta con l’ateneo.
“È un simulatore di guida per mezzi pesanti di ultimissima generazione in grado di riprodurre virtualmente prove di guida nelle diverse tipologie di strada e con differenti condizioni di viabilità e metereologiche (pioggia, neve, ghiaccio) allestito all’interno di un semirimorchio di 13,50 metri che può essere trasportato in ogni zona d’Italia, così come del resto altri quattro simulatori più piccoli, anch’essi a disposizione dei camionisti associati”, spiega Giorgio Colato, presidente dell’istituto Mario Remondini, il braccio operativo di Fai Conftrasporto per la formazione, protagonista dell’iniziativa ideata e realizzata in collaborazione con l’Università di Palermo, in collaborazione con Autosoft che ne ha sviluppato la parte di software applicativo. “Praticamente la più avanzata scuola guida per Tir a domicilio, grazie alla quale apprendere non solo come affrontare le situazioni più difficili, ma anche come viaggiare più economicamente, imparando una guida che faccia risparmiare la massima percentuale possibile di carburante. Il software di simulazione avanzato e la cabina di guida montata su una base mobile a sei gradi di libertà permettono infatti una simulazione molto realistica del comportamento dinamico del veicolo, consentendo ai conducenti di mezzi pesanti di sperimentarne la reale fisica e dinamica del veicolo (beccheggio, rollio, ribaltamento del mezzo, sovrasterzo, sottosterzo e chiusura a portafoglio), ma anche d’imparare le tecniche di ecoguida (riduzione del consumo di carburante e di conseguenza delle emissioni di gas serra e riduzione dei costi di manutenzione dei veicolo), le tecniche di gestione sicura del carico (ripartizione, bloccaggio geometrico e ancoraggio del carico) e la guida in galleria (pericoli intrinseci e situazioni pericolose nelle gallerie). La realistica rappresentatività del simulatore in termini di scenari stradali e comportamento dinamico del veicolo permette di sfruttare il plus che il simulatore può dare nella formazione dei conducenti rispetto all’impiego di un veicolo reale. Infatti, il simulatore può proporre al conducente situazioni di pericolo che non è possibile sperimentare con un veicolo reale per ovvi motivi di sicurezza. In questo modo è possibile formare i conducenti a sperimentare gli effetti dei pericoli, a percepire il pericolo, a prevenirlo o affrontarlo con il comportamento e le reazioni più adeguate. Entrare in contatto con l’università siciliana”, conclude Giorgio Colato, “è stato come trovare il terreno più fertile per far germogliare e crescere l’idea di coniugare il dire col fare”. Leggi tutta la notizia
Fonte: STRADAFACENDO