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20 Gen 2017

La Settimana Sindacale

UGGè

 

A cura del Presidente Paolo Uggè.

 

SITUAZIONE GENERALE


Nonostante il passare del tempo da parte del Ministero non risultano pervenuti segnali di interessamento, rispetto alle questioni ancora aperte per quanto riguarda il settore.


Sembra che vi sia in atto una forma di superficiale delegittimazione dell’importanza del confronto. Forse chi è arrivato in tempi successivi pensa che non confrontandosi con le rappresentanze di categoria i problemi non esistano. Non è così! Se fossimo degli irresponsabili giocheremmo allo sfascio e ci disinteresseremmo delle questioni che orami stanno trasformandosi in condizioni di insostenibilità.


Unatras deve e vuole fare invece il proprio dovere con senso di responsabilità e cercherà , prima di passare a delle decisioni inevitabili, di rilanciare i rapporti con i rappresentanti politici che dovrebbero occuparsi, di seguire i problemi della gente e, come nel nostro caso, delle imprese. Abbiamo la spiacevole sensazione che il mondo politico abbia deciso di vivacchiare in attesa che si definiscano le regole del sistema elettorale non dando il dovuto peso a quelli che sono dati estremamente preoccupanti che riguardano l’economia. Questa presa di posizione non riguarda ovviamente una figura in particolare, ma la gestione complessiva dei rapporti con il mondo associativo dell’autotrasporto. Insomma o si recupera un rapporto stretto o si va ad una evoluzione che non esclude lo scontro.


Se dopo sessant’anni il Paese è andato in deflazione, cioè per semplificare non consuma, dovrebbe essere, a nostro modo di vedere, l’elemento di maggior preoccupazione di chi ha il delicato compito di rappresentare il Paese, sia dai banchi del Governo che da quelli dell’opposizione. Senza consumi il sistema produttivo soffre; senza una politica economica fondata sui bisogni della gente e delle imprese si rafforzano iniziative che in modo evidente ribaltano i fattori di negatività sulle realtà più deboli.


Di certo la situazione nella quale si trova una parte del Paese aggredito da condizioni climatiche pesanti che aggravano la situazione determinata dagli eventi tellurici, non aiuta. Ma anche a tale proposito molto vi è da dire, in negativo, su come siano state gestite le decisioni che hanno riguardato la mobilità.


In una situazione economico sociale dove le disparità divengono sempre più evidenti, le imprese e gli stessi lavoratori pagano le conseguenze. Non è possibile che le inefficienze anziché ridursi (il riferimento è all’Albo ed agli uffici delle motorizzazioni) aumentino; che le disposizioni amministrative annunciate siano ancora da emanare; che non si intervenga con la tempestività necessaria per affrontare una situazione, ormai datata, che si è determinata per i trasporti eccezionali, dove ognuno sfugge dalle proprie responsabilità e scarica su chi intraprende le conseguenze; che infine si continui ad assistere ai fenomeni non più rinviabili di delocalizzazione delle attività, di forme di dumping sociale e di aumento dei fenomeni di abusivismo, causate dai mancati interventi mirati. 


Tutto questo non può restare senza iniziative. Noi faremo la nostra parte perché lo dobbiamo agli operatori che ancora credono nelle rappresentanze. Nessuno si permetta di avanzare, dunque, accuse di irresponsabilità se azioni di protesta, più o meno spontanee dovessero essere attuate.


Il caos nei trasporti eccezionali è ormai giunto ad una fase insostenibile. In settimana sono state assunte le iniziative che dovrebbero almeno consentirci di poter rappresentare nei luoghi preposti le nostre doglianze Alcuni incontri sono avvenuti ma nessuna soluzione è stata trovata. Il Ministero competente che cosa sta facendo ci domandano gli operatori? Ha dimostrato di volersene occupare mettendo a confronto gli interessati? Risposta no! Ma qualcuno si domanda anche cosa stiano facendo le federazioni. E per noi diventa sempre più difficile fornire risposte. 


Per quanto riguarda i fenomeni di dumping sociale mentre attendiamo l’annunciata circolare da parte dell’Inps continuiamo ad assistere al comportamento distante dall’essenza dei problemi. Da parte dei rappresentanti dei lavoratori (l’ultimo incontro per il rinnovo del CCNL non ha prodotto nulla di nuovo eppure non dovrebbe sfuggire che se incrementa il costo del lavoro aumentano le convenienze  a favorire il ricorso a conducenti esteri). Da parte del Ministero che in diverse occasioni aveva assicurato il proprio intervento nessun segnale di allineamento alle scelte difensive che in altri Paesi vengono effettuate. Noi non siamo per nulla soddisfatti dei provvedimenti del Governo in materia. A differenza di altri che sembrano apprezzare le norme emanate riteniamo che si debba operare in modo da realizzare parità di condizioni rispetto agli altri Stati europei. Oltre tutto suona come una presa in giro che addirittura le Autorità europee sembrino intenzionate ad intervenire su quanto il Governo italiano, per altro in modo parziale, ha deciso di mettere in atto per le operazioni illegali di cabotaggio. Vogliamo convincerci che mentre noi aspettiamo gli altri paesi favoriscono i loro operatori con l’introduzione di tali misure? Quando le Autorità comunitarie interverranno noi avremo già perso fette di mercato.


Anche sulle inadeguate, e per certe scelte assurde, decisioni sul divieto di circolazione dei mezzi pesanti riguardanti le zone colpite dal maltempo siamo intervenuti, pur rendendoci conto di quanta delicata sia la situazione, per chiedere il rispetto del protocollo neve che prevede il filtraggio dinamico, anziché introdurre divieti improvvisi e talvolta senza alcun senso. Ma anche in questo caso il silenzio è stato assordante. Bene, anzi male, sappiate che la sveglia noi ve la suoneremo.


Intanto Conftrasporto sta intensificando la propria presenza a livello comunitario predisponendo la necessaria documentazione per gli incontri che avremo nella prossima settimana a Bruxelles sui temi che ci stanno a cuore. E quelli già in calendario fissati per la prima settimana di febbraio.


Giovedì si è tenuta la riunione sui temi riguardanti la formazione che riguardano processi formativi per tutte le modalità presenti in Conftrasporto. Voglio evidenziare come sulla possibilità di escludere la responsabilità oggettiva del titolare dell’impresa, laddove in presenza di violazioni delle norme sul cronotachigrafo, si dimostri che sono state impartite le adeguate disposizioni e siano stati effettuati corsi di aggiornamento per i conducenti, non sia un risultato da non considerare. Non occorre che ricordi, ancora una volta, come questi cambiamenti, anche se non eclatanti, possono essere ottenuti solo da chi opera in campo associativo per tutelare le imprese. Questo lo ricordo a coloro che possono essere in qualche modo tentati di non considerare che coloro che operano solo a livello commerciale e non si occupano di trovare soluzioni ai problemi della categoria, ma solo per trarne un utile. Solo chi non si sofferma a riflettere su tale prospettiva può non tener conto che le forme associative per essere protagoniste hanno la necessità dell’adesione e del sostegno concreto degli operatori. Sostenere in qualsiasi modo le realtà di rappresentanza non deve essere considerato un costo ma un investimento produttivo. Questo messaggio deve essere rappresentato e sostenuto, soprattutto per quello che potremmo essere chiamati a dover metter in campo le prossime settimane, se non riceveremo le risposte attese.


Questo concetto è già stato espresso ma lo voglio ribadire e lo farò ancora. Non pensate che le offerte interessanti dal punto di vista economico o la prospettiva di entrare in una filiera, peraltro controllata da un vostro competitore, durino in eterno. Quando chi esercita un’attività commerciale ha raggiunto il proprio obiettivo e riesce ad assumere una posizione rilevante nel mercato, poi definisce le regole e le adatta alla propria unica e vera esigenza, che è quella di trarre il maggior utile possibile. Ed a pagare quindi saranno gli operatori.


Alla prossima.


Paolo Uggè

 

Fonte: CONFTRASPORTO

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