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11 Set 2017

Boom di poli logistici nel bresciano

BOOM_poli_logistici_NEL_BRESCIANO

 

Cemento da est a ovest lungo le arterie viarie.

 

Montichiari, Ospitaletto, Manerbio: in provincia di Brescia è arrivata una nuova età dell’oro per i poli logistici. Messi alle spalle gli anni neri della crisi, diverse società della grande distribuzione e della logistica hanno deciso di sfruttare i prezzi ancora molto bassi delle aree agricole e commerciali-industriali ma anche dei capannoni sorti come funghi ad inizio Duemila grazie alla legge Tremonti. E poi rimasti vuoti a lungo. Le nuove cattedrali delle merci stanno sorgendo vicino alle nuove infrastrutture viarie (Brebemi e corda molle) ai caselli autostradali (è il caso di Manerbio) e all’aeroporto, puntando prevalentemente sul trasporto su gomma, a discapito della tanto auspicata intermodalità con la ferrovia, tanto auspicata dall’Europa per ridurre anche il tasso di inquinamento atmosferico. 

 

L’arrivo di piccoli e grandi magazzini è in linea con l’incremento a doppia cifra del le compravendite del settore produttivo, che nel 2016 nel Bresciano ha fatto registrare numeri record, come ricorda l’ufficio studi di Tecnocasa, su dati dell’Agenzia delle Entrate: un balzo del 52,3%, più del doppio della media nazionale. Numeri che non hanno uguali nemmeno nel settore residenziale (+23,5% in provincia di Brescia nel 2016). Un trend che verrà letto positivamente da un punto di vista economico (con le merci arrivano nuove attività di filiera e nuovi posti di lavoro, anche se si tratta di manodopera non specializzata ed a basso costo). Diversa l’analisi riguardante il consumo di suolo. Visto che il cemento ha già cancellato l’ 11,5% del territorio provinciale: 55mila ettari, di cui un quinto solo dal 199 ad oggi. Un consumo pro capite di 436 mq contro una media regionale di 306. L’erosione di campi agricoli sta diminuendo per via della crisi più che per effetto della legge regionale 31 del 2014, pensata per arginare il consumo di suolo ma che non ha potuto cancellare le volumetrie ancora presenti nei pgt comunali. 

 

Il territorio in passato è stato consumato soprattutto per costruire case (55mila quelle oggi vuote in provincia) ma anche stabilimenti industriali, con la migrazione (e l’espansione) della filiera metallurgica dalle valli alla Bassa. Di poli logistici in effetti se ne sono realizzati di più nelle vicine province di Bergamo (funzionale all’area dell’hinterland milanese) e Verona (funzionale all’asse di connessione con il Brennero e la Germania). Nel Bresciano, stando ai dati forniti dal centro di ricerca sulla logistica dell’Università Carlo Cattaneo, fino a cinque anni fa erano presenti 18 magazzini per conto terzi e dieci centri della grande distribuzione (gdo in gergo tecnico). Circa la metà rispetto a Bergamo e Verona . Va anche detto che non tutti i nuovi poli logistici consumeranno altro suolo agricolo. Esempio virtuoso in questo senso è quello di Esselunga, che riqualificherà (bonificandola) i 900mila metri quadri dell’ex acciaieria Stefana ad Ospitaletto, creando anche un parco da 220mila mq. Anche i 50mila mq di magazzini che Isola Verde Spa creerà a Vighizzolo di Montichiari sfruttano i prefabbricati lasciati vuoti dietro la Lombarda Costruzioni, limiteranno il consumo di suolo. Lì vicino c’è però la nuova sede di Festa Autotrasporti& Logistica, realizzata lo scorso anno su 32mila metri quadri di superficie. Polo logistico rilevato recentemente dal fondo immobiliare Celio (gestito da Bnp Paribas Reim Sgr) che l’ha dato in gestione allo stesso gruppo Festa. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA - BRESCIA

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