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05 Dic 2017

Proclamato sciopero nei porti italiani il 15 dicembre

porti_italiani_SCIOPERO

 

24 ore di protesta per il cortocircuito legislativo che intacca i provvedimenti per rilanciare il lavoro portuale.

 

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato unitariamente uno sciopero di 24 ore per il prossimo 15 dicembre nei porti italiani, rivolto all'intero settore (lavoratori delle imprese ex. articoli 16,17, 18 legge 84/94 e dipendenti delle Autorità di Sistema Portuale), per denunciare «il cortocircuito legislativo che intacca i provvedimenti per rilanciare il lavoro portuale, contenuti nel cosiddetto “correttivo porti” che introduce nuove modifiche al decreto legislativo 169/2016 di riforma dei porti».

 

Le tre organizzazioni sindacali hanno osservato che «la portualità italiana a seguito della revisione della legge 84/94, intervenuta con l'emanazione del decreto legislativo 169/16, necessita di strumenti strutturali flessibili di intervento a sostegno e governo dei processi e delle politiche attive in virtù delle nuove sfide rappresentate dalla penetrazione delle compagnie di shipping nella proprietà dei terminal, dalla concentrazione del mercato e del gigantismo navale, dall'automazione sempre più spinta delle operazioni portuali senza dimenticare che il lavoro portuale presenta caratteristiche usuranti che necessitano di misure di tutela oggi non esistenti».

 

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno ricordato che per queste ragioni hanno offerto il loro contributo «a definire un testo organico di proposte emendative al “correttivo” del decreto legislativo 169/16, volto a far fronte alle nuove esigenze della portualità italiana, attraverso la riqualificazione e formazione nonché azioni di sostegno al reddito volte all'accompagno all'esodo dei lavoratori».

 

«Le commissioni competenti di Camera e Senato, nell'esercizio delle loro funzioni - hanno ricordato ancora i sindacati - hanno espresso parere favorevole sullo schema di decreto in parola condizionandolo al recepimento di modifiche sostanziali, tra le quali la previsione che le misure sopra richiamate siano dedicate a problematiche che coinvolgono la generalità dei lavoratori».

 

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno evidenziato che «uno schema di decreto legislativo frutto del confronto tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le organizzazioni del cluster marittimo sull'insieme delle problematiche legate al lavoro portuale che va a sovrapporsi con il testo della legge di bilancio trasmesso contestualmente dal Senato della Repubblica alla Camera dei Deputati recante, tra l'altro, una modifica dell'art. 17, comma 15-bis della legge 84/94 riguardante le imprese e le agenzie che erogano la fornitura del lavoro nei porti sta creando un pericoloso “ingorgo” dagli esiti assolutamente incerti per i lavoratori dei porti».

 

Le segreterie nazionali dei tre sindacati hanno pertanto espresso «fortissime preoccupazioni per l'inevitabile cortocircuito legislativo procurato che intacca i provvedimenti, contenuti nel “Correttivo Porti” volti a rilanciare il lavoro portuale attraverso misure strutturali ed ampie» ed hanno chiesto al governo «di risolvere questo ingorgo legislativo e di riprendere il buon lavoro svolto dalle Commissioni di Camera e Senato sul testo correttivo del decreto legislativo 169/16».

 

 

Fonte: INFORMARE

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