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22 Feb 2018

Svizzera: strada viaggiante giustificata, ma esistono rischi economici

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Qualora venisse soppressa, 77'000 mezzi pesanti ritornerebbero sulla strada.

 

Il proseguimento dell'offerta attraverso la Svizzera della cosiddetta autostrada viaggiante - il trasporto su rotaia di autocarri e semirimorchi - dopo il 2024 è giustificato, ma comporta rischi economici.

 

Qualora venisse soppressa, 77'000 mezzi pesanti ritornerebbero sulla strada, afferma il Controllo federale delle finanze (CFF) in un rapporto pubblicato oggi.

 

Il Parlamento dovrà decidere l'anno prossimo sulla continuazione del sostegno finanziario della Confederazione all'autostrada viaggiante. Oltre a fissare le indennità per coprire i costi di esercizio dal 2024, le Camere saranno chiamate a stabilire se investire o meno nei terminali di trasbordo e in nuovo materiale rotabile.

 

Il CFF ritiene che questo servizio potrebbe non riuscire più a coprire le proprie spese senza sovvenzioni. Tuttavia, l'apertura di un corridoio di quattro metri sull'asse ferroviario del San Gottardo permetterà dal 2021 di ridurre notevolmente i costi di esercizio.

 

Sarà anche possibile aumentare la capacità di trasporto idealmente fino al 50% grazie all'impiego di treni più lunghi e si presuppone che l'acquisto di materiale moderno consentirà di incrementare l'efficienza nel carico dei convogli, così come un abbassamento degli oneri legati alla manutenzione. Migliorando il sistema di prenotazione e il comfort dei vagoni dedicati, si potranno fornire alla clientela servizi più interessanti, si legge nel rapporto.

 

Nonostante ciò, il CFF ritiene che il versamento di un contributo porti con sé diversi pericoli dal punto di vista economico, alcuni dei quali al momento non possono essere ridotti con certezza a un livello accettabile. A fronte di ciò, afferma di non poter valutare in modo definitivo se in futuro il ricorso a sussidi statali sarà indispensabile per coprire i costi dell'autostrada viaggiante. Essi nel 2016 ammontavano a 35 milioni di franchi.

 

Una delle incertezze individuate è quella dell'assenza di aree, sia nella regione del Reno superiore in Germania sia nella zona di Milano, dover costruire i futuri terminali di trasbordo necessari per l'offerta attraverso il San Gottardo. A medio termine, suscita dubbi anche l'evoluzione della quantità di merci trasportate nel traffico transalpino. Il CFF raccomanda all'Ufficio federale dei trasporti (UFT) di compiere un'analisi dei rischi e di indicare chiaramente nel messaggio da presentare al Parlamento nel 2019 i costi d'investimento relativi al materiale rotabile e alle modalità di finanziamento.

 

Accettando l'iniziativa delle Alpi nel febbraio 1994, gli svizzeri hanno obbligato la Confederazione a proteggere la regione alpina dalle ripercussioni negative del traffico di transito. La legge in vigore dal 2008 ha come obiettivo di limitare a 650'000 il numero dei transiti annui di autocarri attraverso le Alpi. Tra il 2011 e il 2016, quasi il 5% del trasporto merci è stata effettuato tramite l'autostrada viaggiante: ciò ha permesso di alleggerire di circa il 10% il numero di camion passati dalle Alpi su strada.

 

 

Fonte: SWISSINFO.CH

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