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16 Apr 2018

Quattro denunce per cronotachigrafi alterati a Ragusa

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Nell'arco di un anno sono stati 7 i sequestri effettuati dalla Polizia stradale di Ragusa.

 

RAGUSA - La polizia stradale di Ragusa ha riscontrato ancora una volta, nel settore degli autotrasporti, la manomissione del cronotachigrafo. Si tratta di uno strumento atto a registrare diversi dati, tra cui l’attività del conducente - guida, lavoro, disponibilità e riposo - le distanze percorse e le velocità tenute.
 

La scorsa settimana sono stati trovati due camionisti con cronotachigrafo alterato, il primo a Vittoria ed il secondo in a Dicchiara, sulla Ragusa-Catania. Nell’arco di 1 anno è il settimo sequestro che viene effettuato dagli agenti della Polizia Stradale di Ragusa.

 

In particolare, il primo controllo è stato effettuato alla periferia di Vittoria di un comisano, conducente di un autoarticolato che procedeva ad alta velocità sulla SP 20, in direzione del mercato. Vista la velocità elevatissima, la polizia lo ha inseguito e blocacato. Ad una verifica, è stato accertato che il cronotachigrafo non aveva registrato alcun dato nelle ore precedenti: né il momento della partenza del mezzo, né le ore di guida del conducente, né la velocità tenuta. Una verifica più accurata del vano motore consentiva di rilevare la presenza di una potente calamita collocata sul bulbo del cronotachigrafo in grado di bloccare la registrazione dei dati, che veniva sottoposta a sequestro. All’autista veniva ritirata la patente e contestate, insieme al titolare della ditta, infrazioni per la cifra totale di 2.015,00 euro. Gli atti venivano inoltre trasmessi alla Procura della Repubblica di Ragusa.      

 

Il secondo controllo è stato effettuato, durante un posto di controllo in località Dicchiara, nei confronti di un autista campano, conducente di un complesso veicolare; gli operatori provvedevano a stampare la stampa giornaliera  delle attività del conducente, su cui vi erano delle anomalie, per cui il mezzo veniva condotto presso una officina autorizzata dove veniva individuata, all’interno dell’abitacolo del veicolo una scheda elettronica, che, grazie ad un telecomando, era in grado di bloccare il corretto funzionamento del tachigrafo digitale. 

 

Tale artifizio rende di fatto impossibile verificare la reale attività lavorativa del conducente, a tutto vantaggio del datore di lavoro che ne trae un evidente beneficio economico (ridurre i tempi di consegna, impiegare meno autisti) ed a danno degli stessi autisti che si mettono alla guida di un mezzo pesante in condizioni psicofisiche non ottimali, creando i presupposti oggettivi per il verificarsi di sinistri stradali. 

 

Gli agenti, quindi, procedevano al sequestro penale dei predetti congegni e deferivano il conducente e l’amministratore della ditta alla Procura della Repubblica di Ragusa, oltre a redigere i prescritti verbali ai sensi del Codice della Strada ed intimare alle due ditte di ripristinare  tachigrafi.

 

 

Fonte: RAGUSA NEWS

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