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24 Apr 2018

Ue teme presunta frode fiscale da criminalità cinese al Pireo

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MADRID/ATENE - L’Unione europea e le autorità italiane stanno indagando su una presunta evasione fiscale ad opera di organizzazioni criminali cinesi nell’ambito dell’importazione di beni attraverso il porto greco del Pireo, importante punto di accesso della Cina in Europa.

 

E’ quanto hanno riferito alcuni funzionari.

 

“L’Iva non veniva affatto pagata provocando enormi danni alle autorità fiscali nazionali e alla società”, ha spiegato Fabio Botto dell’unità speciale investigativa dell’Ufficio italiano per la lotta antifrode.

 

Botto ha spiegato che la presunta truffa al Pireo, che fa parte del progetto infrastrutturale cinese ‘Belt and Road’, è costato all’Italia decine di milioni di euro in Iva non pagata anche se il costo complessivo potrebbe essere decisamente superiore dato che l’inchiesta è ancora in corso.

 

L’Ufficio europeo per la lotta all’antifrode (Olaf) ha confermato di stare collaborando con l’Italia nell’inchiesta ma non ha fornito altri dettagli.

 

Botto ha detto che la sua unità è in possesso di prove che dimostrano come aziende di proprietà cinese e gestite da gruppi criminali abbiano in modo fraudolento evitato di pagare dazi sulle importazioni e Iva su enormi spedizioni di beni attraverso il Pireo.

 

Secondo quanto spiegato da Botto, i gruppi importano beni, molto spesso capi di abbigliamento e scarpe contraffatte, riducendone drasticamente il valore di fronte alla dogana europea per evitare di pagare dazi. Le organizzazioni inoltre mentirebbero anche sulle aziende che poi ricevono i beni, consentendo a queste di evadere l’Iva.

 

L’Unità greca per i crimini finanziari sta conducendo separatamente un’altra inchiesta su un presunto caso di frode che vede coinvolti beni cinesi importati attraverso il Pireo. L’unità greca, secondo quanto riferito da un funzionario, ha avuto pochi contatti con i colleghi italiani ed europei e non è stata informata della più vasta indagine.

 

La società pubblica cinese Cosco Shipping, ha la maggioranza del Pireo dal 2016.

 

La Cina vuole trasformare il porto nella sua “porta di accesso all’Europa” nell’ambito del progetto multi miliardario ‘Belt and Road’, che prevede una nuova “Via della seta” formata da rotte via terra e via mare con partner commerciali.

 

Botto e un funzionario greco hanno detto che dall’indagine non è emerso alcun reato da parte delle autorità portuali del Pireo.

 

 

Fonte: REUTERS

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