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18 Mag 2018

Chiamparino : ''La Tav è strategica, rompete il silenzio''

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Sergio Chiamparino durante una visita al cantiere di Chiomonte.

 

Un secondo contrattacco, più articolato e argomentato del secco post affidato a Facebook mercoledì sera. Ieri, giovedì 17 maggio, Sergio Chiamparino torna alla carica contro il rischio-prospettiva che a seguito della nascita del Governo M5S-Lega la Torino-Lione finisca nel dimenticatoio.  

 

«Danno per il Piemonte e per il Paese»  

«Se si conferma che quella contenuta a pagina 34 della bozza del contratto del Governo fra Lega e M5S è una delle clausole su cui si muoverà l’azione del futuro esecutivo, si produrrà senza alcun dubbio un danno enorme all’economia piemontese, al Nord Ovest a all’intero Paese - esordisce il presidente della Regione, convalescente dopo un intervento chirurgico ma deciso a contrastare con forza questa ipotesi -. Perchè la Tav, della quale si ipotizza, nel documento, la sospensione dei lavori esecutivi e la ridiscussione integrale del progetto, rappresenta uno strumento fondamentale per costruire una piattaforma logistica integrata che possa essere davvero competitiva con le grandi piattaforme del Nord Europa, attraverso le quali passa la maggior parte del traffico merci del continente». 

 

Appello ai governatori  

 

«Mi stupisco del silenzio, almeno fino ad ora, dei governatori di Lombardia e Liguria - continua Chiamparino -: in questi anni con Giovanni Toti e Roberto Maroni (e mi auguro che si possa proseguire con il nuovo presidente Attilio Fontana) abbiamo fatto un lavoro comune, avviando una cabina di regia in grado di mettere a sistema i porti liguri con la retroportualità piemontese e lombarda. Ripeto, mi stupisco del loro silenzio e vorrei che da loro arrivasse una posizione chiara, perchè senza questa infrastruttura l’asse del Nord Ovest diventerebbe una piattaforma monca, non in grado di funzionare». 

 

«Bando alle ipocrisie»  

 

«Ipotizzare poi che il progetto possa essere ridiscusso mi sembra un eufemismo farisaico, perchè era già stato rivisto a suo tempo e quella attuale è una versione low cost, frutto di un lungo lavoro di ripensamento e ricalibrazione - conclude il presidente -. Oltretutto i lavori sono ormai avviati da tempo, sono migliaia i lavoratori impiegati, e bisognerebbe fare i conti con le risorse economiche investite, con le penalità da pagare nel caso si dovesse sospendere il progetto, con la perdita di posti di lavoro. Chiediamo dunque che tutte le forze economiche, sindacali e politiche del Piemonte facciano sentire la loro voce nel più breve tempo possibile per evitare che si rimetta la lancetta dell’orologio al punto di partenza». 

 

E sulla questione è intervenuta anche la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc: «È difficile speculare su cosa farà il nuovo governo, finché non presenta ufficialmente le sue richieste» ma «è molto chiaro che il governo italiano nel 2014 ha firmato impegni per completare i corridoi Ten-T» di cui fa parte la Tav.  

 

 

Fonte: LA STAMPA TORINO

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