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14 Dic 2018

Terzo Valico, Toninelli e Rixi: ''Benefici superiori ai costi, l'opera va avanti''

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Lo conferma anche l'analisi costi benefici, da oggi pubblicata sul sito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

 

GENOVA "Il Terzo Valico non può che andare avanti. Ma farlo andare avanti non significa condurlo a termine così com'è, bensì rendere l'opera efficiente rispetto agli scopi". Lo annuncia il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli rendendo noto su Facebook l'esito dell'analisi costi-benefici sull'opera, che verrà a breve pubblicata integralmente: il costo dell'opera a finire "supererebbe i benefici per 1 miliardo e 576 milioni", ma "il totale dei costi del recesso ammonterebbe a circa 1,2 mld di soldi pubblici".

 

"L'analisi costi benefici, che insieme alla connessa analisi giuridica verrà a breve pubblicata integralmente, ci dice questo: il costo dell'opera a finire, attualizzato a 30 anni, supererebbe i benefici per una cifra di 1 miliardo e 576 milioni. Dentro questo miliardo e mezzo ci sono varie voci, per esempio i minori ricavi dei concessionari autostradali oppure 905 milioni di euro di accise sulla benzina che non verrebbero incassate dallo Stato per via del cambio modale da strada a ferrovia", spiega Toninelli. Sul versante giuridico, l'analisi svolta fa "una previsione sui costi di abbandono dell'opera. Al miliardo e mezzo già speso, per lavori già eseguiti, che non è contemplato nell'analisi giuridica, ma che a quel punto sarebbe speso per nulla, va aggiunto almeno un decimo del valore residuo del contratto: parliamo quindi di 463 milioni da risarcire al contraente generale che sta costruendo l'infrastruttura, ossia Cociv. Abbiamo detto almeno un decimo, perché si tratta di una stima prudenziale. Poi ci sono i lavori che il contraente generale affida a terzi. Dunque - prosegue -, stiamo parlando almeno di un altro mezzo miliardo. Rimanendo prudenti, siamo già di fronte a 1 miliardo di costi stimati derivanti da un eventuale recesso contrattuale unilaterale, a cui si sommano circa 200 milioni per il ripristino dei luoghi".

 

"Se vogliamo rimediare almeno in parte ai danni del passato, rendendo il Terzo Valico una infrastruttura utile dal punto di vista logistico e adatta a migliorare anche il servizio regionale sulla tratta parallela, bisogna innanzitutto che esso sia davvero ben collegato con Genova: dunque, i binari devono arrivare fin dentro il porto", sottolinea quindi Toninelli, che aggiunge: "bisogna poi rendere pienamente operativo lo snodo retroportuale di Alessandria che peraltro insiste su un'area di proprietà di Rfi e Mercitalia". "Inoltre, e ci tengo particolarmente, dovremo fare in modo che si vada avanti nell'opera senza ulteriori sprechi di danaro e in assoluta sicurezza sul piano della tutela della natura e del paesaggio", prosegue il ministro che aggiunge "tutta una serie di azioni a corredo che sono di vitale importanza: il potenziamento dei servizi regionali per migliorare i collegamenti delle località intermedie con l'area metropolitana genovese, la riduzione dei tempi di viaggio per i passeggeri fra Genova e le città di Milano e Torino, il possibile raddoppio della linea Andora-Finale Ligure ed interventi sul nodo ferroviario di Genova per ridurre il traffico su gomma". "Noi abbiamo a cuore la sostenibilità e gli interessi dei cittadini, non gli appetiti di certe lobby o comitati d'affari", sottolinea Toninelli, evidenziando che il Terzo Valico dei Giovi, con i suoi circa 53 chilometri di lunghezza, prevalentemente in galleria, dal costo di 6,2 miliardi (di cui 1,5 miliardi già spesi), è "un'opera complessa e molto onerosa, interamente pagata con soldi pubblici, sulla quale il MoVimento 5 Stelle ha posto sin dal suo avvio forti dubbi": "uno dei tanti dossier avvelenati che ci hanno lasciato i professionisti della politica, ma che abbiamo affrontato senza pregiudizi".

 

"Il Terzo Valico si farà. Lo conferma anche l'analisi costi benefici, da oggi pubblicata sul sito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Finalmente, dopo anni di scarsa considerazione, questo Governo riconosce la centralità di Genova, l'assoluta importanza dell'efficientamento dei collegamenti ferroviari con Milano, indispensabili per lo sviluppo e per l'economia del Paese intero". Lo sottolinea il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi su fb. "Oltre a rendere l'opera attesa da decenni più efficiente e ambientalmente sostenibile, punteremo anche su altri interventi infrastrutturali che renderanno l'entrata in funzione del Terzo Valico completamente efficace, - spiega - partendo dal miglioramento dell'opera sia sul versante a mare sia a monte, eliminando colli di bottiglia, e con il quadruplicamento dei binari da Tortona a Milano".

 

Anche il governatore ligure Giovanni Toti entra sul tema dell'importanza dell'opera per Genova, la Liguria e tutto il Paese. "Il Terzo Valico non è un frutto avvelenato, come lo ha definito Toninelli tempo fa: è una delle poche, troppo poche opere, in cantiere nel nostro paese". Lo stesso Toti prosegue: "L'unica preoccupazione di un Ministro delle Infrastrutture dovrebbe essere di accelerarlo, di stanziare i fondi per ultimare tutti i lotti dell’opera e magari...pensare ad altre infrastrutture come questa. Quindi mi aspetto di vedere i fondi del quinto lotto, di vedere in Finanziaria i soldi necessari al sesto lotto e magari anche le cifre aggiuntive per tutti i lavori in più che il ministro annuncia. Se invece tutti questi discorsi sono un modo per rallentare ancora, ribadisco: i genovesi, i liguri e gli italiani vogliono le opere e un Paese moderno. Muoviamoci, basta analisi inutili e lasciamo avanzare il futuro" conclude il presidente della Regione.

 

 

Fonte: PRIMOCANALE

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