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14/09/2018

''Il punto'' di Paolo Uggè

Francamente speravo che sulla tragedia di Genova si fosse superata la fase delle polemiche di bandiera che vedono contrapporsi gli interessi dei partiti a quelli dei cittadini liguri e genovesi in particolare. Il rispetto verso le persone decedute, dei loro familiari, delle persone offese nel fisico o private del bene al quale ogni famiglia si sente particolarmente toccata, come l’abitazione, impone la ricerca di soluzioni concrete e in poco tempo. Non è così! Da quanto riportato dagli organi di stampa parrebbe che il Comune e la Regione stiano operando in quella direzione e stiano lavorando fianco a fianco con i cittadini duramente colpiti. A livello di Governo, invece, continuano a registrarsi prese di posizione su chi debba realizzare il nuovo ponte e se procedere alla revoca della concessione o  sospenderla. Speriamo che l’ostinata ricerca di individuare un colpevole, dimenticandosi che è la magistratura il soggetto preposto a tale incombenza, non produca solo l’allungamento dei tempi.


Esistono i progetti, e chi è in condizione di realizzarli? Non si comprende il senso delle discussioni e dei ritardi nell’avvio degli interventi. Questo contribuisce a diffondere la convinzione che si voglia utilizzare una tragedia per una battaglia di natura politica. Tanto che il presidente di Confindustria ha affermato che la colpa, se il Ponte non sarà realizzato entro l’anno, è da attribuirsi al Governo. 


La Fai/Conftrasporto è presente  sulla vicenda di Genova a livello nazionale con il vice presidente vicario Gianni Satini, coadiuvato dal segretario Generale Andrea Manfron. Obiettivo essere il punto di riferimento per le Autorità e gli autotrasportatori . Il presidente di AssoArmatori,  Stefano Messina e di Federlogistica Luigi Merlo , esponenti di Conftrasporto entrambi genovesi, lo sono per le imprese di logistica e del mare.


Nel contempo sembra  essersi chiusa la vicenda Ilva, dopo l’accordo raggiunto al ministero competente. Anche in questa emergenza sembra, leggendo quanto riportato nel parere dell’Avvocatura dello Stato, che si sia perso tempo più per una posizione di natura politica che concreta. Non ci pare infatti di cogliere delle grandi differenze, rispetto all’intesa raggiunta in passato. L’unico dato certo è la sofferenza alla quale è stata sottoposta la gente e gli operatori. Si sono invece  diffuse illusioni ed alimentato delle aspettative irrealizzabili .


Ora inizia la fase che vedrà particolarmente impegnato il trasporto alla legge di stabilità. Io ho dato conto della posizione espressa dal Ministro Toninelli che nel presentare alle Commissioni parlamentari della Camera e del Senato ha annunciato interventi che Conftrasporto ha più volte indicato utili al settore. Cosa si verificherà lo scopriremo nelle prossime settimane. Non si comprende tuttavia, se l’allarme lanciato dai media sulla tenuta del 60% dei ponti sia reale, come il Ministro non intervenga con un provvedimento adeguato d’urgenza sui trasporti a 108 tonnellate, individuando anche soluzioni per gli operatori coinvolti.


Nessun pregiudizio precostituito, questa da sempre è stata la linea di Conftrasporto nei confronti di tutti gli Esecutivi, ma neppure acquiescenza. Massima disponibilità a fornire supporto e collaborazione fornendo, qualora ci siano richiesti, pareri e suggerimenti. Alcuni emergeranno anche dal Forum di Cernobbio.
Così interpretiamo il ruolo della rappresentanza che deve partire dalla conoscenza dei problemi e non da ignoranza dei fatti. Non ci sembrano utili né le fughe in avanti isolate perché sono solo segnali che danno  la  convinzione che sussistano divisioni e debolezza su aspetti invece condivisi, né le interviste zeppe di errori e tendenti a diffondere tesi tendenziose e poco veritiere.


Purtroppo si devono fare i conti con coloro che concordano interviste al fine di ottenere risposte che hanno l’evidente obiettivo di provare a mettere in discussione alcune realtà che operano per dare agli operatori del mondo dei trasporti una rappresentanza globale.


Risibili infatti le considerazioni che ho potuto leggere con le quali il presidente di una confederazione di spedizionieri  chiede al Governo di intervenire sul trasferimento di risorse pubbliche, finalizzate ad obiettivi chiari e utili per tutti come la sicurezza ed il rispetto ambientale. Con ricostruzioni fantasiose si alterano i fatti reali come  la libertà della scelta che appartiene alle imprese.  Si sostengono teoremi che denotano una ignoranza dei fatti. Nessuno è obbligato a partecipare a dei consorzi o cooperative che in pieno rispetto delle regole  operano  nel mercato. Conosco cooperative che raggruppano circa novemila soci e forniscono servizi ad oltre tre mila clienti. Questi  aderiscono solo perché ricevono servizi globali  di indubbio vantaggio ed interesse.

 

Altrimenti  imprese che potrebbero ottenere le riduzioni compensate sui pedaggi autostradali, in quanto realizzano il livello dei fatturati massimi per ottenerle, perché si farebbero “tosare” da società di servizi? Le riduzioni compensate, poi, si applicano in base ad una direttiva comunitaria ed appartengono alle  imprese e non ai consorzi o cooperative. Chi afferma il contrario o è ignorante della materia oppure è in malafede. Eppure chi sostiene queste tesi potrebbe documentarsi presso una  associazione che opera nel campo dei servizi, ivi compresa la gestione delle riduzioni compensate. Associazione che aderisce a quella realtà confederale che sostiene di non  “gestire intermediazioni” . Che dire?


Cosa allora se non l’invidia, che come diceva T. Roosvelt, è “ ladra della gioia” o l’ignoranza, nel senso del termine , spinge un personaggio a fine corsa a sostenere tesi così strampalate?  Un consiglio:, eviti  di intromettersi su scelte che riguardano altre confederazioni. Eviterà brutte figure e gioirà di più.

 

Paolo Uggè

 

 

Fonte: CONFTRASPORTO