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09/01/2019

Toninelli: «Avanti con il tunnel del Brennero»

Il governo «non ha bloccato nessuna opera». Lo sostiene il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, intervistato a «Dataroom» su Corriere Tv. Il ministro ha replicato a Milena Gabanelli, che imputava all’esecutivo di aver provocato una crisi nel settore, con il «tira e molla» sulle opere pubbliche, in corso o programmate. «Il sottoscritto, il M5S e il governo tutto non hanno mai bloccato un’opera», ha ribadito. E ha imputato, piuttosto, danni e rallentamenti agli esecutivi che lo hanno preceduto: «Prima decidevano di fare un’opera e poi guardavano quanto costava. E infatti tante opere sono state bloccate per fatti collegati alla corruzione e contenziosi in corso perché sono partite male. E, diciamolo, si era creata una sorta di comitato d’affari tra una certa parte imprenditoriale e una certa parte politica che purtroppo ha fatto dei danni», ha detto.

 

Tav, Brennero e terzo valico


Il ministro è poi passato a elencare i lavori «sospesi»: «L’unica che stiamo congelando è la Tav Torino-Lione perché è un’opera che costa più di 20 miliardi, di cui 11 di soldi pubblici sulle spalle degli italiani». Ma «nei prossimi giorni arriverà l’analisi costi-benefici e chiuderemo anche questo dossier», decidendo «se ci conviene oppure no: se ci conviene si farà, se non ci conviene i soldi li useremo per mettere in sicurezza ponti, gallerie e viadotti che stanno crollando». «Io non deciderò sulla base di opinioni mie personali o sulla base di opinioni politiche, nonostante la mia forza politica abbia giustamente contestato l’uso di così tanti miliardi di risorse pubbliche per singole opere. Ho dato mandato a dei tecnici di fare questa analisi costi-benefici che sarà basata sui numeri. E sulla base di questo ci accorderemo all’interno della maggioranza di Governo e con la commissione Ue e con la mia omologa francese», ha aggiunto.


Tutte le altre grandi opere, invece, «stanno andando avanti». Compreso il tunnel del Brennero: «Non si può chiuderlo, bisogna farlo meglio», ha detto il ministro. E in merito alla posizione del ministro dei rapporti per il Parlamento, Fraccaro, che mesi fa aveva detto che i lavori per l’opera si devono bloccare, ha commentato: «Fraccaro fa benissimo a contestare un’opera che non è stata condivisa con i territori e che poteva essere meno cara». Per il Terzo Valico, poi, ha negato l’esistenza di «pregiudizi ideologici»: c’è stato «solo uno slittamento. Le maestranze hanno sempre continuato a lavorare».

 

I costi della Tav


Sui costi della Tav, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino contraddice però il ministro Toninelli: «sono precedenti all’accordo internazionale del 2012 che di fatto ha dimezzato i costi dell’opera», afferma. Dopo quell’accordo «i costi per l’Italia - dice Chiamparino - sono di circa 4,6 miliardi, di cui 2,885 mld per la tratta internazionale e 1,7 per quella nazionale, senza tener conto della disponibilità dell’UE ad aumentare la sua quota di compartecipazione».

 

«Mai fermato cantieri»


Rispedisce al mittente, il ministro, l’accusa di aver fermato i cantieri dando così un colpo di grazia a un intero settore: «Prendo un caso, quello del Terzo Valico dei Giovi, che non è mai stato bloccato - dice -. L’analisi costi-benefici l’abbiamo fatta in pochi mesi e si è conclusa positivamente, l’opera la faremo meglio di come era stata progettata all’inizio. Non c’è stato nessun blocco, nessuna impresa è stata danneggiata e nessun lavoratore ha perso il posto. I costi del blocco sarebbero stati superiori a quelli della prosecuzione, da parte nostra non c’era nessun pregiudizio politico, ma sono convinto che se fossimo stati al governo quando l’opera è stata progettata sarebbe costata molto di meno dei 6,2 miliardi di euro attuali. Noi portiamo avanti su questa e su altre opere il principio del corretto utilizzo delle risorse pubbliche». Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA / ECONOMIA