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06 Mar 2013
New York, Usa - "Dobbiamo fare un uso migliore delle informazioni disponibili", sostiene Tyler.
(WAPA) - L'associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) ha invitato i governi a lavorare con le aziende per sviluppare un approccio pragmatico che possa mantenere la sicurezza dell'aviazione bilanciando rischi e regolamentazioni.
"Abbiamo una grande responsabilità: mantenere 3,1 miliardi di viaggiatori, quasi 50 milioni di tonnellate di merci e le economie mondiali connesse in maniera sicura per via aerea. La base per raggiungere questi risultati è rappresentata dal lavorare insieme per ottenere il giusto bilanciamento tra rischio e regolamentazione. Se non troviamo presto questo equilibrio perderemo presto la disponibilità dei nostri passeggeri e spedizionieri, intaseremo i nostri aeroporti, rallenteremo il commercio nel mondo, ed abbasseremo il livello di sicurezza per costruire il quale abbiamo duramente lavorato. Non possiamo accettare un rischio del 100%. Ed ogni regolamentazione che eliminasse completamente il rischio farebbe chiudere il settore, il che è una soluzione ugualmente inaccettabile. è necessario un approccio pragmatico", ha affermato il direttore generale ed amministratore delegato di Iata Tony Tyler ad "Avsec", la conferenza mondiale sulla sicurezza dell'aviazione a Brooklyn, New York.
In linea con questa proposta, Iata ha richiesto di spostare la sicurezza dell'aviazione da un approccio indiscriminato ad un modello basato sul rischio e guidato dai risultati.
"Dobbiamo mettere i risultati desiderati al centro dei nostri sforzi. Se vogliamo tenere le bombe fuori dagli aerei, non importa se usiamo macchine, cani, lavoro di intelligence o qualsiasi combinazione di queste cose. Dobbiamo capire che la burocrazia e le regole non equivalgono all'effettiva sicurezza. E dobbiamo renderci conto che il 99,9999% (se non di più) dei passeggeri e delle merci non rappresentano in alcun modo una minaccia per l'aviazione. Quindi abbiamo bisogno di fare un uso migliore delle informazioni disponibili per valutare il rischio di persone, cose o situazioni che possono rappresentare una minaccia", ha ammonito Tyler.
Quest'anno, oltre 3 miliardi di passeggeri viaggeranno per via aerea, quasi il doppio che nel 2001. E tutte le previsioni indicano un ulteriore raddoppio entro il 2030, se non prima. "Le risorse per la sicurezza vengono tese al massimo. I viaggiatori sono spesso scontenti della loro esperienza. E la produttività dei punti di controllo è diminuita. Anche la Transportation Security Administration degli Stati Uniti ammette di essere preoccupata del fatto che stiamo per finire lo spazio per contenere la crescente presenza delle aree di sicurezza negli aeroporti. Dobbiamo agire in fretta. Se non ci evolviamo, il sistema si bloccherà a causa del suo stesso peso", ha avvertito l'ad di Iata.
Il settore sta lavorando proattivamente con i governi per sviluppare delle soluzioni. il progetto "Checkpoint of the future" (Cof) è un esempio di un sistema di sicurezza basato sul rischio che mira ad evolvere i controlli dei passeggeri negli aeroporti in un processo più sostenibile, efficiente ed efficace, che trae beneficio dalle nuove tecnologie. Il Cof ha tre obiettivi primari:
- Migliorare la sicurezza focalizzando le risorse basate sui livelli di rischio, incrementando l'imprevedibilità, facendo un uso migliore delle tecnologie esistenti ed introducendone di nuove con capacità avanzate quando saranno disponibili;
- Aumentare l'efficienza operativa innalzando i livelli di produzione, ottimizzando l'utilizzo degli asset, riducendo il costo per passeggero e massimizzando le risorse di spazio e staff.
- Migliorare l'esperienza dei passeggeri, diminuendo le code, riducendo i tempi di attesa e sostituendo tecniche di screening invasive e che fanno perdere tempo con soluzioni tecnologiche più gradevoli. La sicurezza dovrebbe essere priva di scocciature.
Fa parte del Cof anche il concetto di differenziazione, basata sui dati, che assicura che le risorse vengano utilizzate dove hanno l'impatto maggiore nel ridurre il rischio. Informazioni come l'Advance Passenger Information (Api) ed il Passenger Name record (Pnr), alle quali i governi hanno già accesso per scopi di controllo alle frontiere, sarebbero usati per fornire una guida automatica per le decisioni sul livello di controllo che ogni passeggero dovrà ricevere. "Non stiamo chiedendo di fare dei profili basati su religione o etnia. E non stiamo proponendo violazioni della privacy. Ma possiamo usare le informazioni esistenti in modo più efficace", ha affermato Tyler.
Il programma Cof è passato dalla fase della configurazione a quella dell'implementazione: la sua tabella di marcia è stata completata nel 2012. Prove di alcuni aspetti sono state completate con successo a Ginevra, Londra-Heathrow ed Amsterdam. Un programma di dieci nuove prove è previsto per quest'anno, in preparaziopne per la prima versione completa, che sarà implementata nel 2014. Una versione più avanzata del Cof arriverà nel 2017, e quella definitiva intorno al 2020. Questo permetterà ai passeggeri di attraversare le file per i controlli senza togliersi strati di indumenti o separare computer e liquidi dal bagaglio a mano. Leggi tutta la notizia
Fonte: AVIO NEWS