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07 Mar 2013
Dalle idee forti espresse nella parte convegnistica, ai numeri generati dalla parte espositiva: l'ultima edizione di Transpotec Logitec ha ampiamente soddisfatto le aspettative degli organizzatori e dei partecipanti, ponendo svariati temi all'attenzione degli operatori per il lavoro dei prossimi anni.
Con 20.753 visitatori operatori nei 4 giorni di manifestazione,1800 presenti ai convegni, 40.000 metri espositivi, 195 espositori, e 7 aree esterne con oltre 1000 test drive, Transpotec Logitec 2013, il salone del trasporto e della logistica organizzato da Fiera Milano a Verona, dopo cinque anni di assenza, si conferma un appuntamento cruciale per l'intero comparto in Italia. Si conferma vincente la scelta di riportare Transpotec Logitec nel capoluogo scaligero, rendendo concreto il progetto di una manifestazione credibile e apprezzata pur in un contesto di mercato completamente differente da quello di pochi anni fa. Lo ha dimostrato la risposta degli operatori in visita e il positivo riscontro delle aziende che oggi sembrano aver trovato nuova linfa per credere nella ripresa. Il progetto, che ha raccolto il consenso di importanti espositori, dalle grandi case costruttrici presenti direttamente, ai rimorchisti, fino ai variegati esponenti dell'indotto, oggi si può certamente definire una scommessa vinta: lo testimoniano i numeri, ma lo raccontano anche le impressioni dei principali soggetti che hanno contribuito al successo della manifestazione, come espositori e buyer.
Dall'altra parte i momenti di formazione hanno costituito un secondo asset della manifestazione, certamente non meno importante di quello espositivo. Data la numerosità dei temi all'ordine del giorno, il Forum è stato strutturato in una sessione plenaria, che si è svolta venerdì 1° marzo alla mattina, e in due sessioni di workshop, tenutesi rispettivamente il giovedì e il venerdì pomeriggio. Nelle due giornate, l'evento ha registrato la partecipazione di oltre 600 addetti ai lavori provenienti non solo dal mondo della logistica e dei trasporti, ma anche dai principali settori dell'industria manifatturiera, per i quali l'evoluzione del sistema logistico rappresenta una carta vincente in termini di evoluzione e competitività.
I temi “caldi” del Forum Internazionale
Più coraggio di innovare, più infrastrutture e minori costi burocratici: la logistica e l'autotrasporto chiedono riforme per lo sviluppo del Paese. Minor burocrazia per sviluppare le infrastrutture, maggiore agilità nel funzionamento delle dogane, più forte orientamento allo sviluppo dimensionale e all'internazionalizzazione delle imprese e un appello alle istituzioni: la logistica e il trasporto sono un asset strategico per lo sviluppo del Paese. Non possono essere dimenticati. Sono questi i punti fermi su cui ha concordato la filiera italiana della logistica e dell'autotrasporto, riunita nella sessione plenaria del Forum Internazionale della Logistica e dell'Autotrasporto. Tra le priorità emerse, la necessità di un maggior sostegno allo sviluppo del settore, a cui le istituzioni, le associazioni di categoria e le imprese devono credere con forza.
Lo ha testimoniato in particolare la tavola rotonda, cuore della sessione plenaria, che ha riunito intorno al tavolo, per discutere delle priorità, i maggiori rappresentanti italiani del mondo dei trasporti e della logistica. Tema centrale, emerso dall'acceso confronto, la necessità di creare un sistema integrato italiano, tra tutti gli operatori, che permetta un sinergico confronto tra le parti. In rappresentanza della filiera sono intervenuti Francesco Del Boca, Vice Presidente Comitato Centrale Albo degli Autotrasportatori; Paolo Uggè, vice presidente di Confcommercio e rappresentante di FAI; Alessandro Ricci, presidente di UIR; Roberto Vavassori, presidente di ANFIA; Mauro Squarcia, presidente Confartigianato Trasporti e Logistica; Eleuterio Arcese, presidente di Anita; Giovanni Costantini, Cargo Manager SEA Aeroporti Milano; Paolo Ferrandino, segretario generale di Assoporti; Carlo Mearelli, Presidente Assologistica, e Stefania Pezzetti, Presidente Fedit. Sono intervenuti anche Lucia Pennisi, Direttore Studi e Ricerche Area Statistiche di ACI; Marco Mauri, Presidente Dekra Italia Holding, e soprattutto Giorgio Adami, Presidente dell'Istituto Tecnico Superiore per Logistica, Ambiente, Sostenibilità e Trasporto di Verona, che fortunatamente, descrivendo le attività didattiche e gli stage lavorativi organizzati dal suo istituto, con l'elevata percentuale dei posti di lavoro che ne derivano, ha riportato fra i presenti una nota di positività.
Per il resto era tangibile l'atmosfera di scoramento che permeava persone e opinioni. Per esempio Francesco Del Boca, Vicepresidente Comitato Centrale Albo degli Autotrasportatori, ha fotografato la disomogenea realtà europea del trasporto, evidenziando la difficoltà per l'Italia di essere competitiva a causa degli alti costi che penalizzano il settore e di un sistema che non incentiva la crescita delle dimensioni aziendali, né le aggregazioni. Paolo Uggè, Vicepresidente Confcommercio, ha spiegato quanto sia necessario pianificare una logica di sistema del trasporto: “Prima di programmare delle infrastrutture nel nostro Paese occorre pensare a una logica di sistema che possa integrare i trasporti e la logistica” - che invece restano inesorabilmente separate, almeno nella realtà del mercato nazionale. Durante il dibattito ha fortemente deplorato la chiusura della Consulta Nazionale per la Logistica e l'Autotrasporto, tagliata dalla recente spending review: un organismo enormemente utile, che sarebbe indispensabile recuperare coinvolgendo anche l'Associazione Nazionale dei Comuni, come partner privilegiato con cui confrontarsi.
Nell'ottica di un sistema integrato che permetta all'Italia di sviluppare la propria competitività, Eleuterio Arcese, presidente ANITA, per quanto fortemente critico sul tessuto nazionale, ha messo in luce la necessità di uno snellimento della burocrazia e della creazione di una piattaforma comune d'intenti, a tutela dei piccoli autotrasportatori. Anche il Presidente di Assologistica, Carlo Mearelli si dice pronto al dialogo con l'obiettivo condiviso di sostegno al sistema. Roberto Vavassori, presidente ANFIA, ha proposto in conclusione di sottoscrivere un documento programmatico che possa essere condiviso tra le parti. I punti che sono emersi sono quelli concernenti la possibilità di implementare il carico di pallet sui mezzi, la condivisione di un regolamento necessario a normare l'ultimo miglio e la ZTL, e incentivi ai piccoli trasportatori. L'idea di uniformare le regole di accesso alle ZTL, istituendo un tavolo sulla distribuzione urbana, è stata ribadita anche da Stefania Pezzetti, di Fedit.
Tutte le parti intervenute durante il Forum hanno, infine, espresso il bisogno di un dialogo con il prossimo Governo, auspicandone la composizione al più presto possibile, che sia foriero di una pianificazione condivisa a sostegno del settore. Il Forum, dunque, quale costruttivo momento di confronto tra le parti, ha posto le basi per future iniziative programmatiche.
“Il lavoro di approfondimento svolto e la necessità di sostenere il settore trasporti e logistica passa anche attraverso momenti di incontro come questo, che aiutano a fare sistema e a lavorare per tutelare il ruolo del nostro Paese – ha aggiunto il moderatore Fabio Dadati, nel suo intervento di sintesi – L'Italia non può e non deve trasformarsi nella periferia del continente europeo”.
Da segnalare infine la presenza a sorpresa di Bartolomeo Giachino, che con un accorato intervento ha sintetizzato, evidenziandole ancora di più, le tante preoccupazioni dei presenti. Anche l'ex sottosegretario suggerisce alla prossima legislatura una riapertura immediata della Consulta generale per l'autotrasporto e la logistica, coinvolgendo anche Anci con la quale peraltro è già in essere da tempo una collaborazione sulle problematiche di logistica urbana. La Consulta si pone infatti come un'iniziativa a costo zero, ma dalla quale potrebbero nascere quegli spunti in grado di aiutare il Paese ad uscire da questa sorta di stallo sociale ed economico nel quale si dibatte da tempo e, anche a causa dell'attuale situazione politica, senza intravvedere per il futuro una reale via d'uscita. Afferma Giachino, con l'efficacia di sempre: «Un trasportatore siciliano, che non sarebbe un figlio di un dio minore, deve pagare 200 euro per attraversare lo stretto di Messina e altri 300 per il traforo del Frejus, e questa situazione oggi ce la teniamo, alla faccia di un paese che avrebbe bisogno di trasporti e di logistica come il pane».
I workshop tematici
L'intento era già nel titolo: “Logistica e trasporti sostenibili. Per l'ambiente, per le aziende, per la mobilità, per lo sviluppo economico e sociale” era infatti il tema dell'edizione 2013 del Forum Internazionale della Logistica e dell'Autotrasporto, che oltre a far emergere i temi di fondo e le urgenze comuni a tutto il comparto, ha anche voluto approfondire diversi aspetti specifici, organizzando quindi una serie di workshop tecnici, coordinati da Rocco Giordano, Docente di Politica ed Economia dei Trasporti e della Logistica. Ecco di seguito i temi affrontati: logistica sostenibile, trasporto aereo, internazionalizzazione delle imprese, logistica urbana, il futuro del sistema intermodale italiano e l'innovazione tecnologica nel trasporto.
Coordinato da Antonio Malvestio di Procter&Gamble, il workshop dedicato alla logistica sostenibile ha ospitato i rappresentanti di grandi gruppi industriali ed esperti di settore, per fare il punto sulle criticità e individuare i processi virtuosi da attivare attraverso politiche di governo finalizzate. “La sostenibilità passa attraverso una serie di azioni a largo raggio, che abbiano effetto sulla supply chain nel suo complesso” ha sostenuto infatti Malvestio. “E uno dei suoi strumenti principali è l'eliminazione degli sprechi, che significa in pratica più efficienza e quindi meno costi. In inglese sintetizzano tutto questo con una sola espressione: lean and green. Quando la supply chain è agile, è anche sostenibile”.
In seguito Roberto Belloni, Direttore Operazioni SEA Aeroporti di Milano, ha coordinato il workshop dedicato al Trasporto aereo, in presenza dei protagonisti del mondo aeroportuale, per discutere le priorità di intervento per migliorare la competitività del trasporto aerocargo italiano. Ultimo workshop del pomeriggio quello dedicato all'Internazionalizzazione delle imprese, processo in espansione per molti settori del made in Italy ma non ancora per i trasporti e la logistica.
Altri tre workshop tecnici hanno affrontato altrettanti temi nel pomeriggio di venerdì 1° marzo. Il primo workshop, attraverso un'introduzione al tema di Giorgio Spatti, esperto di mobilità urbana, ha analizzato la situazione odierna relativa alla logistica urbana partendo dal tema dell'ultimo miglio ed evidenziando la necessità di politiche di intervento finalizzate alla razionalizzazione delle attività di traffico merci in ambito urbano e sulla città diffusa.
Porti, Aeroporti, Interporti, Strade, Autostrade e Ferrovie: il futuro sistema intermodale italiano era il titolo del secondo workshop. Coordinato da Giovanni Caruso, Direttore Generale per il Trasporto Intermodale del Ministero Infrastrutture e Trasporti, è partito dall'analisi dello stato dell'arte, che vede il trasporto intermodale italiano in grave sofferenza, per approfondire l'opportunità dello sviluppo del trasporto co-modale, vera strada “maestra” per un trasporto integrato efficiente strada-ferrovia, strada-mare. Introdotto dal prof. Adelmo Crotti, del Politecnico di Torino, ha visto la presenza e la vivace testimonianza di aziende come Trenitalia divisione Cargo, ma anche Contship, Hupac e SSB Cargo, che hanno sottolineato l'importanza per l'Italia, proprio per garantirle un futuro intermodale di una certa rilevanza, di una visione sistemica e soprattutto a lungo termine sulle infrastrutture da realizzare: qualità nelle quali risultiamo ancora piuttosto carenti, ricollegandoci ai temi discussi durante la tavola rotonda della mattinata.
Infine, ha concluso il pomeriggio di workshop il coordinatore Rocco Giordano in luogo di Carlo Medaglia, presentando l'ultimo appuntamento dedicato all'innovazione tecnologica nell'autotrasporto. In evidenza gli strumenti di infomobilità che consentono un tracciamento in tempo reale del veicolo e costituiscono l'unica possibile base di lavoro di progetti urbani che tengano in ugual importanza gli spostamenti delle persone e quelli delle merci.
Fonte: LOGISTICA MANAGEMENT