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27 Nov 2013
Il trasporto privato di merci - ma anche i pullmini e i taxi - potrebbe fermarsi dal 9 al 13 dicembre. Non si tratta di Tir «selvaggi», come purtroppo accaduto due anni fa.
Questa volta sono le grandi organizzazioni del settore come Anita, Cna Fita, Confartigianato trasporti, Conftrasporto, Sna Casartigiani a essere sul piede di guerra anche se stanno facendo di tutto per evitare un fermo che rischia di arrivare proprio a ridosso del periodo natalizio. Dopodomani ci sarà un nuovo incontro al Ministero e il governo ha già predisposto degli emendamenti alla finanziaria per la copertura del fabbisogni per lo sconto delle accise. Ma mancano ancora 30 milioni che riguardano le imprese più piccole. Il nodo della protesta è ancora una volta l’alto costo del gasolio a cui si accompagna quello del lavoro.
Novemila imprese
In Piemonte le imprese dell’autotrasporto merci sono 9 mila; il 90% ha fino a un massimo di 3 veicoli. Quindi 8.100 imprese hanno circa 20.200 occupati; il restante 10% delle imprese è più strutturato, ma intorno ai 15 dipendenti perchè le grandi imprese in questo settore non esistono più. Il trasporto delle persone coinvolge circa 200 imprese che svolgono servizio di trasporto pubblico locale e circa 2 mila taxisti. Incidenza sul Pil piemontese è del 7,%5. La crisi ha colpito duramente il settore. Spiegano la segretaria regionale Fita Cna Anna Mozzone e il torinese Costantino che il trasporto ha subito un calo del 10,7 % nel 2012 mentre il la flessione è stata del 34,3% rispetto al 2008.
Una rilevazione del Ministero dello sviluppo economico effettuata nel 2012 evidenziava che, tra i 27 Paesi europei, in Italia il prezzo del gasolio industriale occupava l’ottavo posizione in ordine decrescente; dalla stessa rilevazione emergeva che, sommando al prezzo industriale le tasse locali (accise più Iva), l’Italia ha un costo all’utente finale che la pone al secondo posto. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA STAMPA