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05 Feb 2014
«Innovazione, intermodalità, risparmio energetico e crescita coniugata con il rispetto dell'ambiente», queste le sfide per il futuro dell’autotrasporto italiano individuate da Maurizio LUPI, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervistato dal mensile della FAI Service, azienda leader nell’erogazione di servizi all’autotrasporto, nel numero di Trasporto Commerciale che uscirà in edicola a febbraio.
Nell’intervista il ministro affronta i temi delle proteste dei forconi, delle sfide per il futuro del settore e della nascita del nuovo organo di vigilanza sui Trasporti, di cui si parlava da dieci anni ma solo con il Governo Letta, a fine 2013, ha fatto i primi reali passi con la nomina dei tre commissari e con la definizione della sede nazionale a Torino. La nascente Authority dovrà garantire condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture ferroviarie, portuali, aeroportuali, alle reti autostradali e alla mobilità dei passeggeri e delle merci in ambito nazionale, locale e urbano.
«L’Autorità di Regolazione dei Trasporti - ha spiegato il titolare del Dicastero - ha adottato tutti gli atti regolatori interni che le consentono di essere operativa. La legge è molto chiara sui compiti della nuova Autorità e c’è tutta una serie di istruttorie già avviate dal ministero, il cui processo è già in corso d'opera. È un processo, già in atto, che richiede dei passaggi obbligatori».
Alla domanda se questo organo di vigilanza sarà realmente uno strumento “terzo” e decisivo contro i monopoli e a tutela dei cittadini, il ministro ha spiegato che «è il motivo principale per cui è stata creata. Mi sono impegnato in prima persona per istituirla, insistendo anche contro il parere, legittimo, di persone autorevoli. Il suo ruolo sarà decisivo per modernizzare e aprire alla concorrenza il settore dei trasporti, migliorando i servizi offerti all’utenza e incrementando l’occupazione e il valore complessivo dei mercati interessati». «Sulle tariffe, sui canoni e sui pedaggi - chiarisce Lupi - il compito dell’Autorità non sarà quello di determinarle, ma di individuare i criteri con cui l’operatore le deve fissare. È una responsabilità a monte. In seguito, l’Autorità dovrà verificare se i criteri indicati sono stati applicati dagli operatori o sono stati disattesi. In questi casi può intervenire con sanzioni amministrative e pecuniarie nei confronti di chi non osservi i criteri stabiliti. Inoltre, tra i compiti dell’Autorità, c’è quello di stabilire le condizioni minime nella qualità dei servizi di trasporto nazionale e locale connotati da oneri di servizio pubblico». Leggi tutta la notizia
Fonte: FAI SERVICE