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30 Apr 2014

World Bank promuove l'Italia nella logistica

 

L'Italia passa dal 24° al 20° posto

 

In totale,160 Paesi sono valutati analizzando diversi parametri: procedure doganali, infrastrutture, spedizioni internazionali, qualità e competenza logistica, tracciamento digitale e puntualità delle spedizioni. Rispetto al 2012 l'Italia ha guadagnato quattro posizioni passando, su una scala che va da 1 a 5, dal punteggio complessivo di 3,67 a quello attuale di 3,69. In Europa è preceduta da Germania, Olanda, Belgio e Regno Unito (ai primi quattro posti a livello mondiale), oltre che da Svezia, Norvegia Lussemburgo, Irlanda, Francia, Svizzera, Danimarca e Spagna.
Analizzando le singole "materie" oggetto di giudizio, l'Italia ha preso 3,36 (su una scala massima di 5) per le procedure doganali (posizione numero 29 su 160), 3,78 per le dotazioni infrastrutturali (19a al mondo), 3,54 per la quantità e qualità delle spedizioni internazionali (17a nel ranking specifico) e 3,62 (23a posizione mondiale) per le qualità e competenze logistiche. I voti più alti (3,84) sono giunti nelle categoria "tracking & tracing" (14° posto) e (4,05) nella puntualità delle spedizioni (22a piazza). Nel complesso, dunque, un bilancio positivo anche se la World Bank sembra dire all'Italia "potete fare di più".
Piero Lazzeri, Presidente di Fedespedi (Federazione nazionale degli spedizionieri) commenta questi dati sottolineando che, "Soprattutto sulleprocedure doganali, negli ultimi dodici mesi è stato fatto più di quanto era stato fatto negli ultimi dieci anni. L'adozione dello Sportello Unico Doganale e dello sdoganamento in mare delle merci (pre-clearing) rappresentano due fattori importanti per la competitività e l'efficienza delle nostre spedizioni".
A livello generale, Lazzeri fa notare che "Il mercato della logistica, e in particolare quello del trasporto marittimo internazionale, con l'avvio del P3 Network e altre forme di alleanza cui assisteremo, sta andando verso unprogressivo processo di accorpamento e concentrazione volto alla ricerca della massima efficienza per ridurre i costi. L'Italia spesso sembra non voler fare i conti con il contesto di mercato internazionale".
Il presidente di Fedespedi fa riferimento all'eccesso di offerta portualeesistente nel nostro Paese: "La concentrazione delle società e delle linee marittime sta già comportando una razionalizzazione delle toccate delle navi in Italia. Al nostro Paese non sono mai serviti 25 porti; sette od otto sono già sufficienti. Inoltre, i terminal portuali che non sono in grado di accogliere le nuove navi portacontainer di grandi dimensioni si sono automaticamente autoesclusi dal mercato".
Anche Giuseppe Peleggi, direttore dell'Agenzia delle Dogane, ha qualcosa da ridire sulle ricerche della World Bank, soprattutto con il rapporto "Doing Business 2014", un compendio di ricerche riguardanti la facilità di gestione di un'impresa in 189 Paesi. In particolare la sezione "Trading across Borders" misura, attraverso un questionario compilato da "contributori" individuati dalla stessa Banca Mondiale, tempi e costi associati all'esportazione e importazione via mare di un container standard da 20 piedi. Nell'edizione 2014 del Rapporto Doing Business, l'Italia si è classificata al 65° posto nell'ambito del ranking generale e al 56° posto nella classifica specifica dell'indicatore "Trading across Borders".
Peleggi spiega però che, "Secondo i dati estratti dalle risposte fornite dai contributori, in Italia sarebbero necessari 18 giorni e 1145 dollari per un'importazione e 19 giorni e 1195 dollari per un'esportazione. Riguardo al totale dei giorni, sette sono necessari per ottenere il titolo di credito relativo alla transazione commerciale, un giorno è attribuito al rilascio dell'eventuale certificato di origine per l'export e undici giorni riguardano tutte le altre formalità (dal reperimento dei documenti, alla loro compilazione e presentazione, fino agli eventuali controlli fisici delle merci e al successivo rilascio)". Peleggi precisa inoltre che di questi undici giorni, due interessano la Dogana (uno per la compilazione e presentazione della dichiarazione e un altro per eventuale controllo fisico delle merci). Leggi tutta la notizia

 

Fonte: TE - TRASPORTO EUROPA

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