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05 Giu 2014
Prezzi dei carburanti alti e imposti dalle compagnie in un contesto di “indifferenza e sostanziale inerzia della politica e delle Istituzioni”. Sono queste le motivazioni che hanno spinto Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio a proclamare uno sciopero con la chiusura dei distributori il 18 giugno e la serrata dei self service dal 14 al 17. Politica e istituzioni “si limitano ad occuparsi di benzina solo per aumentarne sistematicamente le accise”, spiegano le tre associazioni in una nota, quando invece “il mercato della distribuzione carburanti continua ad essere bloccato dall’assenza di trasparenza che consente anche la sempre più frequente e conclamata violazione delle leggi che pure, con tutti i limiti, ci sono e sono vigenti”.
È in questo contesto, spiega la nota, “che le compagnie petrolifere, forti del vincolo di fornitura in esclusiva, continuano ad imporre unilateralmente ed arbitrariamente ai gestori prezzi con tutta evidenza fuori mercato e comunque molto più alti di quelli praticati da un ristretto numero di impianti, cosiddetti “no logo” o posti in prossimità dei supermercati, che pure vengono riforniti dalle medesime compagnie petrolifere”. Secondo i gestori si tratta di “un comportamento in aperta violazione delle norme, che danneggia la stragrande maggioranza degli automobilisti italiani, prima ancora che le migliaia di piccole imprese di gestione, spinte forzatamente al fallimento ed alla perdita della loro attività che occupano complessivamente oltre 120.000 lavoratori”. Leggi tutta la notizia
Fonte: STRADA FACENDO