Cerca Aziende di:
16 Giu 2014
Assegnazioni provvisorie, definitive, minacce di ricorsi e alla fine ricorsi. C’è un’altra frenata nell’andamento lento, quasi immobile della Piattaforma logistica del porto di Trieste. Il ricorso, già in qualche modo preannunciato, ma di cui si ha ora notizia dell’effettiva presentazione al Tar, giunge addirittura da una delle imprese ai recenti onori delle cronache, seppur con una diversa governance, per gli scandali dell’Expo e del Mose: la Mantovani che capeggiava la cordata composta anche da Samer e da Venice green terminal alla quale la commissione costituita dall’Autorità portuale aveva dapprima assegnato l’appalto in via provvisoria per poi ribaltare la decisione e assegnare i lavori in via definitiva all’unica cordata concorrente, quella guidata da Icop di cui fanno parte anche Parisi, Interporto di Bologna e Cosmo Ambiente.
L’istruttoria di quello che dovrebbe essere un ampio e moderno terminal tra lo Scalo Legnami e la banchina della Ferriera di Servola alla quale dovrebbe saldarsi, lunga già oltre una decina d’anni, si prolunga ancora. «Credo che stiano arrivando i ricorsi, ma intanto noi stiamo preparando tutte le carte che mancano - ha minimizzato la presidente dell’Authority, Marina Monassi ieri in occasione dell’Open day in porto - i 132 milioni ci sono e siamo convinti che l’impresa aggiudicataria farà un ottimo lavoro». Leggi tutta la notizia
Fonte: IL PICCOLO