Cerca Aziende di:
21 Lug 2014
Controlli sulle strade più serrati da parte delle forze dell’ordine con una proporzione di un camion italiano ogni 12 stranieri sottoposti a verifiche. E’ la richiesta che il presidente di Confartigianato trasporti Fvg, Pierino Chiandussi, insieme ai responsabili provinciali di Trieste, Rita Rapotez, e Pordenone, Marco Beccaro, e i funzionari Alberto Bianchi e Giorgio Moretti, hanno effettuato al prefetto di Trieste e commissario del Governo, Francesca Adelaide Garuffi, nel corso di un incontro.
I dati in primo luogo: negli ultimi 7 anni sono state chiuse in Friuli 500 imprese di trasporto, un terzo delle aziende attuali che contano 5 mila addetti.
«Oltre alla crisi, che sembra non voler finire mai – ha sottolineato Chiandussi – pesa soprattutto il ricorso massiccio al cabotaggio che viene fatto dagli spedizionieri e dalla aziende committenti, una pratica che molto spesso viene svolta illecitamente, senza rispettare la proporzione di tre trasporti interni ogni uno internazionale, determinando, in una regione di confine come la nostra, l’espulsione dal mercato di moltissime imprese vettoriali».
Confartigianato Fvg ha ribadito la richiesta al Governo di applicare la clausola di salvaguardia per l’intero settore dell’autotrasporto o quantomeno per il territorio del Friuli Venezia Giulia, già inoltrata, senza successo, nel 2009. «Non è che in questo modo si risolva definitivamente il problema del cabotaggio - sottolinea Chiandussi - vista la durata limitata del provvedimento, ma costituirebbe una presa d’atto politica del fenomeno».
Confartigianato chiede, inoltre, al ministero degli Interni che vengano effettuati controlli mirati, per aree e sui veicoli provenienti da Paesi che effettuano stabilmente la pratica del cabotaggio, verifiche che dovrebbero essere estese alla committenza. Leggi tutta la notizia
Fonte: MESSAGGERO VENETO