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23 Lug 2014
La campagna di informazione SicuraMente vuole oggi condividere un recente documento di particolare interesse fornito da Inail. INSuLa – Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro – riporta i risultati relativi all'analisi della percezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), sia in relazione alla consapevolezza del proprio ruolo nel contesto normativo di tutela, sia per quanto concerne le interazioni con le altre figure della prevenzione e con gli organi di vigilanza.
Con l’emanazione del D.Lgs.1994, n. 626, è stata introdotta la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, il cui ruolo nell’ambito della tutela della salute e sicurezza sul lavoro (Ssl) viene ancor più sottolineato dal D.Lgs 81/2008, nel contesto di un approccio integrato e partecipato con le altre figure della prevenzione aziendale alla valutazione e gestioni dei rischi.
La rilevazione è stata condotta nel periodo tra dicembre 2013 e febbraio 2014, previa una fase di test pilota. La fase di raccolta dei dati ha riguardato un campione di 600 Rls.
Le tematiche oggetto dell’indagine sono state definite attraverso un questionario, appositamente predisposto, composto da 5 specifiche sezioni:
Dall’analisi del documento si evince l’importanza di condividere tra operatori e responsabili la conoscenza di rischi e pericoli in magazzino. Il 39,5% dei Rls dichiara di essere a conoscenza dell’entità dei rischi presenti in azienda e la maggior parte dei Rls intervistati è abbastanza d’accordo nel ritenere di avere libertà di scelta nel decidere come svolgere il proprio lavoro (44,5%), di essere aiutata e supportata dai colleghi (48,3%), di poter parlare con il proprio capo di eventuali problemi sul lavoro (34,2%), di avere chiari gli obiettivi e i traguardi del proprio reparto (36,1%).
Alla domanda relativa agli aspetti che possono contribuire a determinare un infortunio, nella scala variabile da 0 a 10, la mancanza di conoscenza e consapevolezza dei pericoli sul luogo di lavoro è quello a cui gli intervistati attribuiscono un contributo maggiore (7,74), seguita dai comportamenti inadeguati dei lavoratori (7,69) e dalla inadeguata adozione di misure di sicurezza (7,25), dall’insufficiente coinvolgimento dei lavoratori (6,89), dalla mancanza/inadeguatezza delle procedure di lavoro (6,79) e dalle fatalità difficilmente prevedibili (4,94).
Conoscenza, consapevolezza e condivisione sembrano quindi le parole chiave per definire un ambiente di lavoro sicuro. Ma non solo. Anche la formazione ha particolare importanza in questo contesto. Alla richiesta di attribuire un punteggio su una scala variabile da 0 a 10 ai diversi ambiti/aspetti della formazione, il valore medio più alto si registra per la valutazione dei rischi (8,97); segue la definizione e individuazione dei fattori di rischio (8,81) e l’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione (8,75).
Tuttavia ci sono delle difficoltà rilevanti denunciate nell’indagine Inail:
Numeri che dimostrano in modo analitico le criticità operative nella gestione del lavoro anche in magazzino, sicuramente utili come oggetto di riflessione e come input per definire meglio un approccio più corretto alla sicurezza.
Fonte: SDWWG