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27 Gen 2015
Da qui al 2025 i volumi complessivi del trasporto internazionale di merci cresceranno più di quattro volte e, di conseguenza, le emissioni di CO2 dovute al trasporto merci aumenteranno del 290%. Inoltre l'attività di trasporto merci rimpiazzerà l'attività di trasporto passeggeri come fonte principale delle emissioni di anidride carbonica generate dal trasporto di superficie. Sono questi alcuni dei principali risultati dell'analisi “ITF Transport Outlook 2015” presentata oggi presso la sede dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) a Parigi. «Il previsto aumento del trasporto globale - ha rilevato José Viegas, segretario generale dell'Internationa Transport Forum (ITF) presso l'OCSE - rappresenta una sfida senza precedenti per i sistemi di trasporto di tutto il mondo» e - ha aggiunto - «una crescita dei limiti alla capacità dei trasporti può agire come un freno alla crescita economica».
Lo studio prevede inoltre che la rotta del Pacifico settentrionale diventerà il corridoio di traffico mondiale più utilizzato per il trasporto delle merci (in termini di tonnellate-km) superando la rotta del Nord Atlantico e che il corridoio dell'Oceano Indiano vedrà una grande crescita con un volume di merci quadruplicato. Sarà registrata anche una notevole crescita dei volumi di trasporto merci intra-africani (+ 715%) e intra-asiatici (+ 403%), che saranno dominati dal trasporto stradale a causa della mancanza di altre modalità di trasporto.
Per la prima volta l'analisi identifica anche la quota di trasporto nazionale inclusa nei flussi di merci internazionali, che rappresenta il 10% degli scambi internazionali di merci ma il 30% delle emissioni di CO2. Questo - ha sottolineato l'ITF - è importante, in quanto il trasporto nazionale è influenzato dalle politiche nazionali e lo è meno dagli accordi internazionali. A tal proposito Viegas ha osservato che «un quadruplicazione delle emissioni del trasporto può minare seriamente la mitigazione dei cambiamenti climatici».
Viegas ha spiegato che sono quattro le possibili azioni che potrebbero contribuire ad evitare che l'aumento dei trasporti possa avere un impatto negativo sull'economia e sul clima. La prima è costituita dal miglioramento della gestione della capacità dei trasporti, in quanto - ha specificato - molte infrastrutture di trasporto sono sottoutilizzate. Inoltre è necessario investire nei collegamenti infrastrutturali mancanti perché avere più alternative di trasporto e una maggiore scelta multimodale significa aumentare l'efficienza. In terzo luogo bisogna adeguare le infrastrutture alle navi di grandi dimensioni, quindi i porti, le vie marittime ma anche le connessioni tra i porti e l'hinterland. Infine è necessario aumentare l'utilizzo dei veicoli migliorando i coefficienti di carico e riducendo i tempi morti lungo le supply chain.
Fonte: INFORMARE