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27 Feb 2015
Nell’Unione Europea i volumi di merci movimentate sono cresciuti progressivamente fino al 2007, per subire una pesante battuta d’arresto nel 2009 e recuperare nel 2010, ancora in leggera flessione nel 2011, tendenza confermata anche per l’anno 2012.
Osservando la ripartizione del traffico merci per modalità di trasporto, quello su strada continua ad essere il preferito rispetto alle altre modalità. Nel 1995 il 42% di tutte le merci movimentate (incluso mare e aereo), viaggiava su strada, per salire al 46,4% nel 2009, ed attestarsi al 44,9% a fine 2012.
Se si escludono mare e aereo, la strada movimentava il 67% delle merci nel 1995, il 73% nel 2009 e il 71,6% nel 2012. La strada rappresenta quindi quasi i ¾ del totale trasportato (escludendo il mare), mentre la ferrovia, dopo il decremento, più marcato rispetto alla strada, patito nel 2009, ha avuto una leggera ripresa nel 2010 e nel 2011, di nuovo in leggero calo nel 2012. Il 71,6% delle merci è trasportato su strada, il 17,2% su ferrovia, il 6,3% sulle acque di navigazione interna e il 4,9% attraverso gli oledotti. Fino al 2007 il traffico merci è cresciuto a tassi superiori rispetto al Pil, dal 2007 in poi la tendenza si è invertita. I valori delle merci trasportate sono ritornati ai valori degli anni 2003- 2004 (sempre escluso mare e aereo). L’incremento del traffico merci su strada nel periodo 1995-2012 è stato del 31%, quello ferroviario solo del 4,9%, quello su vie d’acqua interne del 22,8%, mentre quello attraverso gli oleodotti è diminuito dello 0,1%.
Mare e aereo hanno registrato nello stesso periodo incrementi rispettivamente del 21,4% e del 25,8%. Complessivamente nel periodo considerato il traffico merci è cresciuto del 22,8%.
Secondo dati preliminari Eurostat, il traffico merci su strada nel 2013 registra un recupero dell’1,6% sul 2012, con 1.720 mld di t/km movimentate da camion e rimorchi. Se escludiamo mare e aereo, la strada è in assoluto la regina nel trasporto nazionale e internazionale (quest’ultimo include “cross trade” e “cabotaggio”), con punte eccezionali in Spagna, col 91% di tutte le merci trasportate, in Regno Unito con l’83%, in Italia e in Germania con l’80% e in Polonia con il 76%. La Germania si conferma il primo Paese dell’Unione per volumi di merci trasportate, seguita dalla Polonia. La Polonia ha sperimentato la crescita maggiore, vicina al 63% nel periodo 2007-2013, passando da 151 mld t/km trasportate nel 2007 a 246 nel 2013, contribuendo insieme a Bulgaria (da 14,6 nel 2007 a 27,1 mlt t/km nel 2013), Slovenia (da 13,7 a 15,9 mld tkm) e Repubblica Ceca (da 48,1 a 54,9 mld tkm) a spostare il baricentro del trasporto europeo su strada verso oriente. Il traffico merci su strada, in mld di t/km trasportate, nel 2013 è in calo rispetto all’anno precedente in Germania, Spagna, Francia e UK, finalmente in recupero in Italia. In Polonia il traffico è cresciuto dell’11,4% rispetto al 2013.
L’Italia, tra il 2007 e il 2013 ha perso invece il 40% delle merci movimentate su strada in mld t/km (da 211,4 mld di tkm a 127,2), solo nel 2011 il calo è stato del 18,7% sul 2010 e nel 2012 è stato del 13,2% sull’anno prima. Un crollo che fa ben riflettere sulla gravità della crisi, con consumi in continua contrazione, inclusi quelli alimentari e una pesante contrazione della produzione industriale, l’alto tasso di disoccupazione, la pressione fiscale tra le più alte in Europa. Si evidenzia una stretta correlazione tra i trend delle immatricolazioni di autocarri (>3,5 t di ptt) e i volumi trasportati su strada misurati in mld di tkm. Le quantità di merci movimentate su strada, rilevate da Eurostat, riguardano quelle effettuate da autocarri con portata superiore a 3,5 tonnellate.
Fonte: TRIBUNA ECONOMICA