Cerca Aziende di:
27 Feb 2015
I porti spagnoli sono sulla via dello sciopero. Il motivo è la riforma del lavoro portuale che il governo di Madrid sta cercando di scrivere e che risponde alle esigenze di liberalizzazione prospettate dall’Europa. Secondo quanto almeno parzialmente trapelato dai media spagnoli, l’Europa ha chiesto alla Spagna di procede cambiando radicalmente le regole del lavoro in porto. La nuova riforma prevede la creazione di un nuovo ”centro per l’impiego” che gestirebbe la manodopera delle banchine. I soggetti proprietari e azionisti del centro per l’impiego sarebbero gli operatori portuali.
Da Bruxelles le disposizioni arrivano soprattutto dalla corte di giustizia europea che chiede riforme urgentemente, mentre i lavoratori spagnoli, attendendo notizie certe dal governo, hanno intanto cominciato l’agitazione, per ora circoscritta al porto di Valencia. La Sevasa, la locale compagnia portuale dei lavoratori, ha cominciato attività di “rallentamento” delle operazioni di imbarco e sbarco della merce. Sono bastati due giorni per creare problemi intensi alle operazioni portuali. Gli armatori hanno calcolato un danno di 120 mila dollari al giorno per nave in ritardo in attesa fuori dal porto. È stato un antipasto della serrata generale che i sindacati potrebbero già mettere in campo nei prossimi giorni.
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH