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08 Set 2015
A guardare i dati c’è da essere ottimisti. La consueta indagine sull’andamento del trasporto delle merci in Italia elaborata dal Centro Studi Confetra guardando al primo semestre 2015 vede un rosa divenuto molto più intenso rispetto a quello – già percepibile – nel precedente semestre. In pratica, fatta eccezione per il transhipment e il trasporto marittimo di rinfuse solide, il cui andamento in rosso è in buona parte da imputare alla crisi del porto di Taranto, tutte le altre modalità mostrano segni positivi, sia in termini di traffico sia di fatturato. E soprattutto rispetto al passato non è soltanto l’export a infondere la maggiore spinta alla ripresa, ma anche i traffici interni. Lo dimostra chiaramente l’andamento dell’autotrasporto, che registra una crescita del numero dei viaggi nazionali di un rotondo 4% (+1,3% è l’incremento sull’internazionale), supportata da un analogo incremento anche dei fatturati (+3,9%). Segno che non soltanto si fanno più trasporti, ma anche che la relativa tariffa si muove di pari passo, facendo riemergere margini migliori per l’attività. Ma lo dimostrano ancora di più le performance del trasporto marittimo (+8,8%) e dei corrieri, che hanno visto lievitare il numero delle consegne dell’8,5%. Segno che la domanda interna e il livello dei consumi sta tornando a generare numeri in crescita.
Eppure tutto questo non basta a dire che siamo fuori dalla crisi. Se infatti si osservano gli andamenti dei diversi comparti di trasporto negli ultimi dieci anni, ci si accorge che in realtàrispetto ai volumi del 2007 soltanto il cargo aereo e il traffico container di destinazione possono vantare un livello attuale migliore. Tutte le altre modalità sono più o meno sotto,con strada e mare che viaggiano con 15 punti in meno, fatto 100 i volumi ante crisi. Per laferrovia, invece, la flessione viaggia intorno ai 43 punti in meno. Leggi tutta la notizia
Fonte: UOMINI E TRASPORTI