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29 Set 2015
FuoriMuro taglia i costi e investe sette milioni. In porto arrivano nuovi locomotori. Il presidente Porta: ora l’Authority favorisca lo sviluppo del traffico su ferro.
Genova - Nuovi investimenti e riduzione delle tariffe. Sono questi i programmi di FuoriMuro, la società che avrà per almeno i prossimi cinque anni la gestione delle manovre ferroviarie nel porto di Genova, proprio come anticipato dal Secolo XIX/The MediTelegraph già la scorsa primavera. La firma ufficiale sul nuovo accordo tra l’Autorità portuale e l’azienda con sede nel capoluogo ligure, è arrivata però solo lo scorso 22 settembre dopo diverse proroghe che si sono succedute di mese in mese per tutto il periodo estivo. «Presto arriveranno due nuovi locomotori che acquisteremo da Siemens», annuncia Guido Porta, presidente di FuoriMuro. Il valore totale della commessa si aggira attorno ai sette milioni di euro. «Ma il nostro obiettivo - prosegue Porta - è più in generale quello di aumentare il numero di treni nel porto di Genova e dove possibile ridurre le tariffe a carico degli operatori».
Nei mesi scorsi, la spesa per ogni singolo movimento treno, è scesa da 813 euro a 730 euro mentre al terminal Vte la riduzione ha raggiunto i 710 euro. Più avanti il costo calerà ancora a 690 euro per ogni movimento treno, sia nell’area di Voltri che in quella di Sampierdarena.«Ma un vero sviluppo del trasporto merci su ferro - spiega il numero uno di FuoriMuro - deve essere sostenuto in primis dall’Autorità portuale di Genova. Negli anni passati abbiamo avanzato diverse proposte e da Palazzo San Giorgio non abbiamo mai ricevuto risposte. Mi auguro che da qui in avanti possa esserci quel confronto e quel dialogo che fino a questo momento è invece mancato. E non per colpa nostra». Attualmente l’azienda gestisce nello scalo ligure circa 130 mila carri ogni anno, a bordo dei quali vengono trasportati soprattutto container e rinfuse liquide. Il fatturato 2014 di FuoriMuro ha raggiunto i 12,5 milioni di euro e le previsioni per il 2015 prevedono una chiusura di bilancio in sostanziale pareggio, all’incirca sulla stessa cifra raggiunta lo scorso anno.
Il nuovo affidamento della gestione delle manovre ferroviarie riguarda direttamente anche il futuro di 106 lavoratori del porto di Genova, cioè tutti quelli attualmente impiegati da FuoriMuro che, visto il rinnovo della gestione, rimarranno alle dipendenze della società genovese.Secondo le linee approvate dal Comitato portuale infatti, chi effettua il servizio, deve firmare una clausola sociale che garantisca anche l’occupazione dei dipendenti. Nei mesi scorsi, per la gestione delle manovre, si era candidata anche un’impresa friulana, la Logyca Ultimo Miglio Ferroviario. Ma l’azienda con sede a Martignacco, in provincia di Udine, si è tirata indietro senza completare la proposta da presentare all’Autorità portuale. Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH