Cerca Aziende di:
20 Nov 2015
SITUAZIONE GENERALE
Ritengo indispensabile aprire queste mie comunicazioni con un breve pensiero su quanto successo in Francia e su quello che potrà avvenire in seguito. Le analisi sociologiche e le ripercussioni di natura politica le lasciamo agli esperti, o quelli che si ritengono tali. Noi ci limitiamo ad unirci allo sgomento generale ed a partecipare al lutto del popolo francese.
Vogliamo far pervenire alle vittime ed alla collettività tutta la nostra vicinanza dicendo loro che non intendiamo lasciarli soli. Questo tragico evento non colpisce solo una nazione amica ed un popolo a noi vicino, colpisce il mondo intero e tutte le persone libere che vogliono poter continuare a vivere in pace e libertà.
Oggi siamo tutti francesi perché hanno provato a colpire l’anima di una nazione e perché si è innescato un processo per indebolire il mondo occidentale ed i suoi valori. L’importante è che non ce ne dimentichiamo domani. Tutti uniti per dei valori irrinunciabili.
Dopo i fatti successi in Francia una dato è certo: niente sarà più come prima. Questi orribili fatti non potranno restare un incidente di percorso da far rientrare nella quotidianità. Non è un fatto ordinario e produrrà mutamenti profondi, anche per il nostro operare.
Da parte mia ho voluto lanciare una proposta che produca la soppressione temporanea del diritto di libero cabotaggio attraverso l’applicazione immediata del sistema di prenotazione entrato in vigore in Austria. Se anche ai vettori provenienti da Paesi extra Ue fosse applicato il sistema di prenotazione in sette giorni si potrebbe sapere tutto del conducente e della ditta che lo utilizza. Insieme ad una più mirata politica dei controlli non riteniamo certo di poter eliminare tutti i rischi ma di ottenere qualche risultato.
IN PARLAMENTO
L’attività politica è proseguita ed il Senato in Commissione ha esaminato le proposte emendative che i singoli gruppi o parlamentari hanno presentato sulla legge di stabilità. Da quanto abbiamo potuto conoscere da parte del Governo non sembrano esservi grandi disponibilità ad apportare modifiche sostanziali al testo predisposto. Ad oggi, ma quando potremo leggere il testo che verrà sottoposto all’approvazione dell’Aula saremo più precisi, ci pare di poter dire che modifiche a quanto convenuto per il nostro settore non sembrano esservi. Entro la settimana il testo approderà in Aula, quasi certamente con il ricorso al voto di fiducia, per poi essere definito alla Camera, prima dell’ultimo passaggio al Senato. Anche le fonti ministeriali danno per non modificato il testo con le misure concordate. Staremo a vedere.
Sono proseguiti nella competente Commissione i lavori relativi alle modifiche apportate al Codice della Strada ed in particolare alla fattispecie dell’omicidio stradale. Quanto da noi più volte detto è stato ripreso dal Presidente della Competente Commissione Giustizia che ha criticato in modo netto l’articolato approvato. Da parte nostra abbiamo rielaborato emendamenti che evitino la definitiva approvazione di un testo che non sarà di alcuna utilità per dare una risposta al bisogno di sicurezza dei cittadini.
LA CHIAREZZA DELLE NORME E’ NECESSARIA PER L’APPLICAZIONE
A tale proposito ci lascia molto perplessi l’accusa di “attentato alla sicurezza stradale” che è stato contestato ad un conducente che aveva manomesso il cronotachigrafo. Non siamo sempre schierati a difesa del rispetto delle regole ma senza eccezioni. Se il conducente, non sappiamo se dipendente o lavoratore autonomo, ha sbagliato è giusto che paghi. Altrettanto occorrerà che vengano disposti gli accertamenti previsti presso chi ha commissionato il trasporto. Non è che possiamo dimenticare che esiste il principio della responsabilità condivisa ed addirittura l’obbligo di attenersi ai parametri sui costi della sicurezza, pubblicati dal Ministero. Per questo ho scritto una lettera alle Autorità che sono preposte a coordinare le forze dell’ordine sul territorio.
Ma non mi fermerò qui. Ho predisposto il testo per una interrogazione parlamentare urgente, che è già stata presentata alla Camera dall’onorevole Luca Squeri (F.I), ed in base ai successivi riscontri chiederò il mandato di procedere legalmente, non a tutela di chi ha infranto la legge manomettendo il cronotachigrafo, ma per sanzionare, chi ha omesso di intervenire a verificare se chi ha disposto il trasporto abbia violato le norme. A violazioni corrispondono sanzioni e l’Autorità che non procede viene meno a doveri d’ufficio.
Siamo senza se e senza ma per la sicurezza ma questa deve riguardare tutti e non solo i più deboli.
A tale proposito è curioso dover notare come anche negli U.S.A. sia stata firmata dal presidente Obama una legge (la driver connection) che sanziona ogni indebita pressione sugli autotrasportatori al fine di evitare l’applicazione delle norme federali sulla sicurezza.
Ma allora non sono fuori dal mondo le nostre richieste per garantire maggior sicurezza!
L’UTILITA’ DELLA RIFORMA SI CONFERMA
Abbiamo più volte dovuto registrare la contrarietà di alcune committenze, in particolar modo di quelle che rappresentano l’intermediazione parassitaria, sulle modifiche introdotte allo scopo di regolamentare il settore sia a riguardo del rispetto delle leggi sia per limitare l’utilizzo di operatori non regolari o che mettono in atto fenomeni di sfruttamento.
Così come sembrano rientrare, stiamo verificando, i contenuti di un volantino pubblicitario di una società rumena aderente a Confindustria, con il quale si mostrano alle imprese i vantaggi derivanti dal ricorso alla somministrazione del personale.
Sappiamo bene cosa prevedono le norme europee e se queste vengono applicate in modo regolare non possiamo certo contestarle. E’ nostra convinzione che tuttavia si debba, su questa vicenda che dura da tempo, agire nell’interesse delle imprese e dei lavoratori nazionali.
Le riforme concordate per l’entrata in vigore delle quali siamo fortemente impegnati prevedono che il principio della responsabilità condivisa scatti soprattutto quando un committente faccia ricorso ad un operatore non in possesso dei requisiti. Noi lavoriamo e siamo impegnati perché, presto, l’Albo possa fornire questo contributo di trasparenza essenziale. Altri tacciono o si rifugiano nella sterile polemica.
In questi giorni tutti coloro che sostenevano quanto antieuropeo fossero le normative che sono state introdotte nel nostro Paese hanno ricevuto una nuova smentita. Sulla Gazzetta Ufficiale francese il 23 ottobre è stata pubblicata la legge che consente la pubblicazione dei riferimenti di persone o delle aziende che violano le norme sul lavoro. La norma è applicata anche alle imprese di trasporto che utilizzano il distacco internazionale illegale.
Il principio che la legge si pone è quello di far conoscere le imprese irregolari ed è simile a quanto previsto in Italia che individua attraverso la pubblicazione sul sito dell’Albo l’elenco delle imprese, considerate irregolari. Il tutto serve a rafforzare il principio della responsabilità condivisa introdotta con la legge 32/05.
Comprendiamo che il tentativo possa dare fastidio a chi mira solo al guadagno, scaricando sulla collettività le conseguenze delle proprie scelte. La legge francese ci dice che la scelta compiuta dal nostro Governo, su nostra richiesta, non è così peregrina e neppure incompatibile con i principi del libero mercato.
Certo questa evoluzione rafforza in noi la convinzione che le richieste, sostenute da chi rappresenta l’intermediazione parassitaria in modo prevalente di abolire l’Albo degli autotrasportatori, mirino ad evitare l’insorgere di condizioni che potrebbero limitare il loro raggio di azione. Ma noi siamo convinti di attuare le scelte utili alle nostre imprese e ci siamo stancati di gente che nei convegni si professa sostenitore della sicurezza e poi opera in senso opposto o di pseudo rappresentanti che non perdono occasione, pur di mettersi in mostra, di allinearsi alle iniziative portate avanti da chi, pur se in modo legittimo, tutela interessi in contrapposizione di quelli che rappresentiamo. Leggi tutta la notizia
Fonte: CONFTRASPORTO