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29 Mar 2016

Il porto di Trieste investe sui treni

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L’asset strategico del porto di Triestesono i servizi intermodali.

 

Punta sempre più decisamente sul trasporto intermodale da nave a ferrovia, il porto di Trieste che è diventato così lo scalo italiano con i più efficaci collegamenti diretti via treno con centro ed Est Europa. Un risultato raggiuntocon una collaborazione tra l’Autorità portuale e i privati, che stanno investendo in modo deciso sui terminal. Con l’obiettivo di rendere sempre più agevole lo spostamento su ferro dei container, in arrivo sia sui trailer caricati su navi ro-ro, sia sulle portacontainer.

 

«L’asset strategico del porto di Trieste – afferma il commissario della port Authority, Zeno D’Agostino - sono i servizi intermodali. E il trasporto con il treno sta diventando la caratteristica dello scalo. In particolare per quanto riguarda i semitrailer che arrivano con unità ro-ro. Nel 2015 abbiamo totalizzato 5.046 treni di traffico intermodale, ai quali si devono aggiungere quelli del traffico convenzionale (che trasportano coils e petroli, ndr) e si arriva a un totale di 5.604 treni, il 12% in più del 2014. Per il 2016, che tra gennaio e febbraio ha segnato il 30% di convogli in più rispetto allo stesso periodo del 2015, intendiamo superare i 7mila treni totalizzati dal porto della Spezia». Lo scalo ligure è attualmente il porto italiano che movimenta più traffico merci via treno (il 35% di quello che giunge sulle banchine). Lo sviluppo intermodale dello scalo triestino si completa con un progetto, dell’Authority, di valorizzazione della zona franca del porto .

 

Francesco Parisi è alla guida di Emt , che gestisce il molo VI di Trieste (traffico ro-ro), ed è presidente del cda del consorzio d’ imprese che ha iniziato la realizzazione della piattaforma logistica dello scalo. «Abbiamo ottenuto in concessione il molo VI dal 2010 fino al 2034 grazie a un progetto di riassetto dell’area. Abbiamo investito 15 milioni per rifare il layout del molo e agevolare il trasferimento dei semitrailer su ferro. L’idea di concentrarci sull’intermodalità è stata stimolata da nostri clienti, soprattutto turchi e tedeschi, che volevano un trasporto su ferro al posto dell’autostrada del mare che proseguiva da Trieste su gomma. Sul molo VI ora investiremo altri 4 milioni in opere fisse. Mentre, per quanto riguarda la piattaforma logistica, l’appalto ammonta a 132 milioni. Di questi, 102 sono pubblici e 30 privati, sempre per opere fisse. Poi ci saranno 5-7 altri milioni per mezzi di banchina». Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: IL SOLE 24 ORE

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