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06 Apr 2017
Smantellato nel parmense un sodalizio criminale, che negli anni si era specializzato nell’esportazione verso Paesi africani di veicoli industriali, oggetto di furto o appropriazione indebita, ai danni di numerose aziende, attive sul territorio nazionale.
L’indagine - battezzata “Ghost Export” - ha coinvolto gli agenti della polizia e della Stradale di Parma, insieme ai colleghi dell’Agenzia della Dogana. Il bilancio dell’operazione è di tre arresti e sei persone denunciate.
Il modus operandi dell’organizzazione consisteva nell’approvvigionamento di falsa documentazione, utilizzando i dati di veicoli esistenti e già usciti a titolo definitivo dal territorio nazionale, che venivano attribuiti falsamente a quelli rubati di eguale tipo e marca, alterando anche il numero di telaio. Si ottenevano così dei “doppioni” già circolanti in nazioni diverse dall’Italia, apparentemente regolari.
La documentazione utilizzata è stata rubata per lo più in uffici pubblici, mentre in altre ipotesi sono stati alterati documenti originali, già compilati. I falsi sono stati commessi principalmente ai danni di residenti nel parmense, del tutto estranei ai fatti.
L’indagine - coordinata dal pm Fabrizio Pensa - è partita nel 2013, dopo una denuncia da parte di una persona, cui era stata attribuita l’esportazione di un mezzo da lui mai posseduto. Grazie a una serie di perquisizioni, sequestri e intercettazioni è emerso un vasto traffico illecito di veicoli industriali, esportati e illegalmente reintrodotti in circolazione in Libia e Nigeria.
Complessivamente sono 32 i mezzi oggetto di riciclaggio internazionale. Altri tre camion, rubati nel 2015 a Parma e Reggio Emilia, sono stai recuperati nel corso del blitz. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA REPUBBLICA