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28 Feb 2018
L’azione diretta nell’autotrasporto (ovvero la possibilità da parte del sub-vettore di rivalersi nei confronti del committente, qualora il primo vettore non paghi) è salva.
Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza numero 37 del febbraio 2018 confermando, quindi, la piena legittimità di una delle ultime tutele normative di cui ancora beneficia il settore trasportistico italiano.
La questione sulla legittimità dell’azione diretta era stata posta alla Corte Costituzionale, con due sentenze emesse dal Tribunale di Grosseto nel 2016, da parte dell'azienda Danone che aveva sollevato la sopracitata questione perchè iscritta in un Decreto Legge che parlava di trasporto marittimo.
In sintesi, tutto era partito da una richiesta di pagamento, per aver svolto servizi di trasporto, da parte di Logitrans e Boncioli in subappalto per Logipi, la quale aveva a sua volta come committente proprio la Danone. I due ricorrenti avevano chiamato in causa, per il pagamento, la Danone stessa invocando la sua responsabilità solidale, forti della norma riguardante l’azione diretta.
I giudici della Corte Costituzionale, confermando la legittimità dell’azione diretta nell’autotrasporto, hanno stabilito così che tutti i giudizi in materia non vengano intaccati e hanno fatto si che l’azione diretta possa essere fatta valere anche per possibili futuri contenziosi tra autotrasportatori e committenza.
Fonte: ASSOTIR