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05 Apr 2018
Martedì nella sede di Casartigiani in Via Regina Elena aTaranto, si è riunito il direttivo della sezione Autotrasportatori, presieduta da Giacinto Fallone.
Al primo punto dell’ordine del giorno si è discusso della grave situazione in cui versa l’Ilva, che “ad horas non ha provveduto al pagamento delle fatture di autotrasporto relative ai mesi di dicembre e gennaio già scaduti, che non assegna alle imprese tarantine in egual misura il poco prodotto disponibile, che risulta essere o un surplus delle navi, che trasportano prodotti che producono lavoro ai colleghi del nord, sottraendolo a noi, o assegna prodotti sotto peso a cui non viene riconusciuto il minimo tassabile , con un danno gia in partenza di 150 o 200 euro...
Registrando che questa pratica di assegnazione Ilva riguarda solo una parte delle imprese” si legge in una nota. “Chiediamo pertanto con forza che entro 48 ore ci vengano saldate tutte le fatture scadute, che quelle future abbiano scadenze a 30 gg . Anche in virtù di un futuro incerto, per cui non possiamo pensare di accollarci altri crediti inesigibili. I nostri ricarichi non ci permettono di continuare a sostenere e pagare i costi di carburante, autostradali, dipendenti e quantro altro necessario per rendere vive ed operative le nostre aziende.
Oltre alla revisione delle quote di assegnazione spedizione che rispettino le aziende tarantine. Se non riceveremo nei suddetti tempi ristretti, le risposte ai quesiti improrogabili, saremo costretti a concretizzare la ns protesta con il blocco di tutte le portinerie d’accesso, impedendo totalmente tutte le entrate, le uscite di prodotti e quanto necessario al ciclo vitale produttivo” dichiara Giacinto Fallone, presidente Sna Casartigiani Taranto Sezione Autotrasporti (nella foto a destra). Oggi intanto in occasione dell’incontro sull’Ilva al Mise fra sindacati, azienda, amministrazione straordinaria e il viceministro Teresa Bellanova, le stesse organizzazioni dei lavoratori continuano a sperare di «entrare nel merito».
«Con l’azienda ci vediamo e rivediamo da sei mesi ma dire che c’è una trattativa in corso non corrisponde a verità» dice il segretario generale della Fiom Francesca Re David prima di entrare nel palazzo del Ministero dello Sviluppo Economico. «Speriamo che ci siano elementi per andare avanti nel merito, perché per firmare quel che è già stato firmato non c’è bisogno del sindacato» conclude il leader della Fiom. Per il segretario generale della Uilm Rocco Palombella: «Bisogna cominciare finalmente a chiarirci con ArcelorMittal, l’azienda deve parlare chiaro perché ci sono temi per noi indisponibili. I numeri, innanzitutto devono essere 14.000 più l’indotto. Quindi non vanno bene nè gli 8.000 che voleva l’azienda nè i 10.000 di cui parla il Governo. Deve essere ribadito che con il passaggio da Ilva in amministrazione straordinaria ad Am Investco i dipendenti non saranno riassunti con il Jobs Act, ma manterranno i loro contratti e l’anzianità».
Fonte: TARANTO BUONASERA