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12 Apr 2018
Il settore dell’autotrasporto merci risente negli ultimi anni di una scarsa competitività a livello europeo, dovuta soprattutto alla concorrenza sleale straniera, che assume le forme del trasporto in regime di cabotaggio (quando un trasportatore esegue trasporti in uno stato Ue diverso da quello in cui ha la sede fiscale) illegale e della delocalizzazione abusiva delle imprese.
Tutti fattori che hanno provocato una drammatica crisi, favorendo al contempo le imprese dei Paesi dell’Est Europa che hanno avuto un notevole aumento, con un miglioramento dei traffici merci di quasi il 200 per cento.
Una situazione che i parlamentari trentini della Lega hanno denunciato ieri in un’interrogazione diretta al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro dell’Interno, con prima firmataria l’Onorevole Giulia Zanotelli.
“Da notizie in possesso degli interroganti – si legge nell’interrogazione – nel territorio Trentino sembra che si verifichino spesso casi in cui furgoni telonati muniti di cuccetta, con targa nella maggior parte dei casi polacca, non sempre muniti di idonea documentazione, attendono mezzi pesanti provenienti dall’estero, scaricandone i bilici e smistando il materiale trasportato. Sembra che questi stessi furgoni, successivamente, fungano da corrieri senza averne i necessari requisiti e provocando quindi concorrenza sleale a danno delle ditte trentine”.
Sembra che alcune ditte italiane si avvalgano degli stessi comportamenti illeciti per abbattere i costi legati al servizio. In Italia, infatti, le condizioni fiscali e burocratiche sono scarsamente competitive e molte aziende, ritenendole svantaggiose, sono costrette a chiudere l’attività oppure a delocalizzarsi.
Delocalizzarsi conviene perché le possibilità date dal distacco transnazionale del personale (quando le imprese di uno stato Ue inviano i loro lavoratori in un altro stato) e dalle attività di trasporto in regime di cabotaggio permettono alle imprese di continuare a lavorare in un determinato Paese, ma alle condizioni fiscali e contributive più favorevoli dello stato nel quale hanno spostato la sede e immatricolato i veicoli.
Contro questa forma di concorrenza sleale, la Francia ha proposto una legge per tutelare l’autotrasporto nazionale, volta a rafforzare la responsabilità dei committenti e delle forze dell’ordine nell’ambito del subappalto, a ricondurre a livello nazionale gli introiti del lavoro effettuato dagli autotrasportatori sul territorio francese, nonché a recepire in pieno la normativa comunitaria relativa ai tempi di riposo settimanale degli autisti imponendo che tale riposo non possa svolgersi nella cabina del camion.
Di fronte a una situazione che sta mettendo in ginocchio il settore dell’autotrasporto merci italiano e anche provinciale, i deputati trentini della Lega chiedono al Ministro dei Trasporti e a quello dell’Interno di “intensificare i controlli lungo gli assi stradali del territorio trentino per accertare gli illeciti commessi dai mezzi muniti di targa straniera” e di farsi promotori di un provvedimento sul modello francese “sentite le parti interessate, comprese le categorie maggiormente rappresentative del settore e gli amministratori locali delle aree coinvolte, che favorisca l’apertura dei mercati e sfavorisca al contempo il dumping sociale e la concorrenza sleale, anche attraverso un’armonizzazione della sfera fiscale e dei costi di esercizio che incidono sulle aziende di trasporti e un rafforzamento dei controlli su strada nei confronti dei veicoli stranieri”.
Fonte: LAVOCEDELTRENTINO.IT