Cerca Aziende di:
19 Apr 2018
Genova nel 2017 è stato, insieme a Rotterdam e ad Anversa, il porto gateway che ha fatto segnare il più alto tasso di crescita di container movimentati rispetto all’esercizio precedente. Lo rileva un’analisi del noto accademico Theo Nottebom (Università di Anversa) pubblicata su Port Economics nella quale viene offerta un’immagine critica di quanto accaduto in Europa a proposito della movimentazione di container nell’anno passato.
L’analisi di Notteboom prende in esame le performance dei primi 15 scali continentali per quantità di container imbarcati e sbarcati ed evidenzia in primis come il totale dei TEU movimentati è salito del 4,2%, mentre nel 2016 la crescita era stata di un più modesto 2,1% e nel 2015 c’era stata una flessione del 1,6%. Fra i porti che l’anno scorso hanno fatto segnare prestazioni in crescita a “double digit” figurano Barcellona, Genova, Le Havre, Rotterdam, Pireo e Sines, mentre i due porti di transhipment di Gioia Tauro e Algeciras sono stati colpiti da cali significativi dell’attività. Rispetto ai livelli pre-crisi (2007) i primi 15 scali europei nel 2017 hanno chiuso l’esercizio con il 19,8% in più di container movimentati. Gli unici due scali ad aver movimentato meno contenitori rispetto all’anno pre-crisi sono Gioia Tauro e Amburgo. Per quest’ultimo scalo il divario con i primi due della classe si sta facendo sempre più evidente perché, se il primo porto tedesco ha frenato nel decennio passato, i due competitor di Olanda e Belgio hanno visto crescere i container movimentati del 27-28% nello stesso periodo.
Pireo, Sines, Valencia e Marsaxlokk sono invece i “nuovi entranti” più dinamici sulla scena continentale mentre, come detto, Genova, Rotterdam e Anversa si rivelano gli scali maggiormente in salute fra quelli che hanno il compito di servire una vasta area di mercato retrostante (in Centro Europa). Leggi tutta la notizia
Fonte: SHIP2SHORE