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17 Lug 2018

Esportazione dall’Iran: non si vive solo di petrolio

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Aumenta l'esportazione di latticini e gli specialisti Asstra sono in prima fila.

 

La Bielorussia è tradizionalmente considerata il principale fornitore di latticini sul mercato russo, tuttavia, di recente, sull’orizzonte del paese di frontiera è apparso un nuovo concorrente orientale – l’Iran. Le sanzioni vigenti da molti anni hanno contribuito allo sviluppo del settore agricolo iraniano. Attualmente oltre 400 stabilimenti di trasformazione in Iran non solo soddisfano appieno il fabbisogno del mercato interno, ma favoriscono inoltre l’esportazione di circa 600 mila tonnellate di latticini all’anno, dal valore di 625 mln di dollari americani. Il governo iraniano intende aumentare il valore fino a un milione, per far arrivare il paese tra la ventina dei maggiori esportatori mondiali di latticini. Visto lo sviluppo delle relazioni russo-iraniane possiamo presupporre che tali progetti verranno realizzati anche quest’anno.

 

A partire dal 2016 i servizi Federali responsabili della Sorveglianza Veterinaria e Fitosanitaria (Rosselkhoznadzor) hanno effettuato numerose convalide dei produttori iraniani di latticini. Le prime forniture sono state realizzate subito dopo l’avvenuta verifica. Di un trasporto di latte scremato in polvere (OMP) dall’Iran in Mosca ci ha raccontato Mohammad Sadeghikhorabadi, Country Manager dell’Iran della holding AsstrA.

 

A marzo del corrente anno abbiamo ottenuto una richiesta di trasporto di latticini in Russia, da parte di uno dei maggiori produttori iraniani. 500 tonnellate di OMP sono state trasportate su pallet dal porto ad Anzali al porto di Astrachan. Gli specialisti di AsstrA si sono occupati di tutte le successive operazioni della catena logistica in Russia. L’informazione da parte del cliente sull’avvio del trasporto del carico dal porto di Astrachan ci è arrivata all’inizio di maggio. E già il 5 maggio è stata inviata la prima autovettura e dopo solo due settimane il progetto stava per essere concluso. Abbiamo impiegato in tutto 26 vetture. Il latte è stato trasportato in osservanza delle norme previste per il transito doganale. Le dichiarazioni di transito sono state preparate da un agente doganale di fiducia, mentre i dipendenti di AsstrA si sono occupati del software doganale EPI per le 26 vetture. Così abbiamo assicurato al Cliente un servizio complessivo sul territorio della Russia a partire dallo stoccaggio fino alla preparazione dei documenti.

 

Come si presenta attualmente la situazione inerente la ricerca del trasporto nella direzione Iran-Russia? È difficile trovare un contraente affidabile che offra prezzi ottimali?

 

Era un trasporto multimodale: del trasporto per via marittima era responsabile il mittente, mentre noi ci siamo occupati del trasporto sul territorio della Russia. Problematica è stata la ricerca dei subappaltatori, poiché le tariffe che avevamo inizialmente offerto non erano soddisfacenti per il Cliente. Tuttavia, grazie a un esperto agente del porto di Astrachan, con cui collaboravamo già da tempo, siamo riusciti a trovare adeguati vettori locali disponenti sia di una flotta propria che noleggiata.

 

Avete dovuto soddisfare esigenze particolari riguardanti la sicurezza, i certificati dei carichi o la manutenzione di una determinata temperatura?

 

Il trasporto di latte in polvere non richiede la manutenzione di una temperatura adeguata, pertanto per il trasporto si sono utilizzati dei camion telonati e, in parte, camion frigoriferi senza il sistema di regolazione della temperatura. Per quanto riguarda invece la documentazione, prima dell’avviamento del trasporto il mittente ha preparato la documentazione necessaria: il certificato sanitario tradotto in lingua russa, i certificati di qualità dei prodotti, la certificazione comprovante la mancanza di GMO e il certificato di origine del modulo A. Prima dello sdoganamento di ogni camion si è effettuato un controllo interno, si sono apposti i timbri e solo dopo queste procedure si è inviata la merce.  Dopo la consegna in un magazzino specializzato, a Mosca, il carico è stato nuovamente controllato dall’ispettore veterinario.

 

Secondo Lei, come si svilupperà la situazione inerente al trasporto dei latticini in Iran? La maggior parte delle esportazioni aumenterà o è poco probabile che l’Iran diventerà per i russi come una seconda Bielorussia?

 

Innanzitutto, occorre ricordarsi che quasi la metà dei latticini iraniani attestati per l’esportazione in Russia sono carichi provenienti dai maggiori produttori del paese con una quota del mercato del 90%. Pertanto, il volume dei trasporti in Russia finora effettuati è solo all’inizio. Stiamo testando il terreno. La maggior parte delle esportazioni per ora arriva in Irak e Afganistan.

 

Inoltre, nonostante l’alto costo del latte in Iran, che ammonta in media a 30 centesimi di euro (nota: il prezzo medio in UE ammonta a 21,5), al fine di supportare l’esportazione, il governo iraniano sovvenziona le aziende di trasformazione, aumentando la concorrenzialità dei prezzi dei latticini iraniani. Sul mercato russo l’Iran ha superato I prezzi bielorussi per il latte pastorizzato (nota: Iran – da 0.18 euro al litro, Bielorussia – 0,23 al litro) e per il latte in polvere (nota: Iran – fino 1,8 euro/kg, Bielorussia – fino a 2,23 euro/kg).

 

Bisogna anche aggiungere che i prodotti iraniani per il consumatore russo sono ancora una “terra incognita”. Con la crescita della consapevolezza della marca e in seguito alle campagne marketing e pubblicitarie i prodotti iraniani conquisteranno in Russia una propria fetta di mercato. Attualmente non siamo ancora in grado di stimare quanto sarà grande.

 

Pian piano si stanno concludendo le biennali trattative relative alla costituzione della zona speciale di commercio libero (FTA) tra l’Iran e l’Unione Economica Euroasiatica. Il nuovo contratto consentirà all’Iran di esportare più di cinquanta diversi gruppi di merci soggetta a minori dazi doganali.

 

Tutto ciò ci consente di contare su un aumento del volume delle consegne dal Vicino Oriente.

 

Quali sono gli ostacoli principali per il trasporto dei latticini dall’Iran? 

 

Per quanto riguarda l’esportazione in Russia, abbiamo a che fare con una resistenza interna del mercato. Dal 2016 al 2017 l’importazione del latte in polvere dal Vicino Oriente è aumentata quasi del 20%, mentre il volume dei trasporti dall’Iran è cresciuto cinque volte. Da allora le aziende russe hanno iniziato a chiedere al Ministero dell’Agricoltura di controllare i trasporti dall’Iran, Turchia e altri paesi, per evitare il dumping dei prezzi dei prodotti dei produttori nazionali, ma non sono state intraprese nessune misure. Si sostiene che in futuro potrebbero introdurre delle limitazioni nella base giuridica relative alla quantità delle merci, ma per ore non ci sono dei reali presupposti.

 

Se parliamo invece dello sviluppo del trasporto dei carichi in generale, il problema più grande è la posizione geografica dell’Iran. Tra gli importatori principali l’Iran si trova accanto alla Cina e la Russia. Il trasporto in Germania, Francia e altri paesi dell’UE richiede più tempo, più spese e uno sforzo più grande. È decisamente troppo presto, per parlare di progetti internazionali di esportazione, tuttavia anche se si manterrà l’attuale crescita dell’esportazione, le 500 tonnellate di latte in polvere che trasportiamo per noi diventeranno a breve “le sole 50 tonnellate”.

 

By AsstrA

asstraitalia@asstraitalia.com

 

 www.asstraitalia.com 

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