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13 Set 2018
Genova - Un assaggio della più che sospirata autonomia fiscale dei porti con la possibilità di trattenere fino al 3% del gettito Iva, una misura che se coinvolgesse solo l’Autorità di sistema di Genova e Savona libererebbe 95 milioni. Sgravi fiscali e facilitazioni di ogni tipo, avvalendosi di tutti gli strumenti speciali previsti e non solo per le zone più direttamente interessate dal crollo del ponte. E un super commissario per la ricostruzione dotato di poteri davvero straordinari, capace di far partire lavori ed espropriare a colpi di firma. È pronta la prima bozza del decreto - Genova, che, hanno assicurato esponenti del governo, sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri oggi. A questo primo pacchetto di provvedimenti ne dovrebbero seguire ulteriori e in particolare quello che dovrà definire una volta per tutte le modalità e i protagonisti della ricostruzione del ponte.
Da questo punto di vista la situazione rimane abbastanza caotica: ieri il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha ribadito ancora che Autostrade per l’Italia non avrà alcun ruolo - «non metterà neanche una mattonella», ha detto - e ha allargato ancora la platea dei partecipanti. Spiegando che Fincantieri sarà «molto probabilmente» affiancata da un’altra società della galassia statale, Italferr, una controllata del gruppo Ferrovie dello Stato specializzata in progettazione, direzione lavori e collaudi. Allo stesso modo il governo è orientato ad affidare direttamente i lavori a Fincantieri ma non è escluso che alla fine lo strumento tecnico prescelto possa essere quello della procedura negoziata.
La misura forse più d’impatto tra quelle elaborate per Genova, per il valore simbolico che riveste ancor più della significativa entità economica, è quella che riguarda i porti. Sempre che il testo passi le forche caudine del ministero delle Finanze, “al fine di superare l’emergenza conseguente all’evento e di sostenere la competitività del sistema portuale ligure”, è previsto che “i porti liguri” possano trattenere il 3% del gettito Iva generato ogni anno. Sulla carta, quindi, la misura riguarderebbe anche La Spezia. Tuttavia, considerata l’area colpita dal crollo, è probabile che nella versione definitiva il cerchio si restringa alle sole Genova e Savona.
Il decreto contiene una serie di agevolazioni molto specifiche, una buona parte per l’area colpita dal crollo del Morandi, che beneficeranno di contributi a pioggia altre valide nell’intera città di Genova. Tra queste si segnala l’istituzione di una zona franca urbana: per le imprese dell’intero territorio comunale, in caso di perdita del fatturato di un minimo del 25% tra il 14 agosto e il 31 dicembre 2018, sarà possibile compensare l'ammanco - “fino a concorrenza”, nel gergo tributario - con minori versamenti fiscali facendo leva sulle imposte sul reddito e sull’Irap. Per le attività nelle medesime condizioni è prevista l’esenzione dall’Imu e dal versamento dei contributi previdenziali.
Vari articoli del decreto sono dedicati ai servizi pubblici. Sono previste una serie di assunzioni a tempo determinato - commisurate a un budget ancora da definire - in deroga ai vincoli in vigore, in Regione, Comune e nelle società controllate di entrambi gli enti. Oltre a queste, sono autorizzati ulteriori ingressi - 200 - per polizia locale, Protezione civile e personale di supporto all’emergenza. Per il trasporto pubblico su gomma e su ferro sono previsti contributi sia per coprire le maggiori spese legate alla crisi e per l’acquisto di mezzi. Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH