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01 Ott 2018

Terzo Valico, 150 posti a rischio

TERZO_VALICO_LICENZIAMENTI

 

Toti e Bucci: «Il Governo sblocchi i fondi per il quinto lotto» .

 

GENOVA - Lunedì partiranno le lettere di licenziamento per 150 lavoratori del Terzo Valico. Lo rende noto all’Ansa Stefano Esposito (Pd), ex vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, che accusa il ministro Toninelli di non autorizzare Rfi a sbloccare 200 milioni di euro annunciati ieri dal viceministro Rixi per il quinto lotto dell’opera.

 

«Dopo la mia denuncia sul blocco dei fondi, oltre un miliardo di euro, Rixi ha annunciato che erano stati sbloccati 200 milioni, oggi spariti per volere del ministro», dice Esposito.

 

«Il ministro Toninelli, al contrario di quanto promesso dal viceministro Rixi, non ha fatto partire - sostiene Esposito - la lettera per autorizzare Rfi a sbloccare la prima parte dei fondi per il quinto lotto a favore del Cociv», il consorzio per la progettazione e la costruzione della Linea Ferroviaria ad Alta Velocità. «Spiace constatare - aggiunge - che il viceministro Rixi, ma soprattutto Genova e la Liguria, vengano prese in giro dal ministro Toninelli».

 

Toti e Bucci: «Il Governo sblocchi i fondi per il quinto lotto» 


«Questa mattina, nonostante i nostri appelli e le richieste del Consorzio Collegamenti Integrati Veloci (Cociv), risulta bloccato il miliardo e mezzo di euro, relativo al quinto lotto del Terzo Valico, già approvato dal Cipe, dalla Ragioneria dello Stato e dalla Corte dei Conti, e perciò immediatamente disponibile. A mancare è solo la lettera di assegnazione fondi del Ministero alle Infrastrutture. - dicono il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci - Secondo quanto hanno dichiarato i vertici del Consorzio, tutto ciò comporterà, già dalle prossime settimane, un inevitabile rallentamento nei lavori e anche una perdita di posti di lavoro nei cantieri. Torniamo, perciò, a chiedere con insistenza che questi soldi vengano immediatamente sbloccati, anche e soprattutto alla luce della difficile situazione che sta vivendo Genova, dopo il crollo di un’infrastruttura indispensabile per la città», chiedono Toti e Bucci al Governo.

 

Rixi replica: «Il Mit ha trasmesso gli atti, ora tocca a Rfi» 
E in una nota il viceministro alle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi replica: «Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha trasmesso tutti gli atti necessari alla prosecuzione dei lavori del quinto lotto del cantiere del Terzo Valico, garantendo la copertura economica necessaria perché le aziende appaltatrici non cadessero in infrazione e quindi potessero essere messi a rischio circa 200 posti di lavoro». E aggiunge: «Ora Rfi deve fare la propria parte».

 

«Con la delibera Cipe 82, infatti - spiega Rixi - sono stati autorizzati i fondi del quinto lotto e con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, Rfi può iniziare a spendere senza dover attendere nessun trasferimento di fondi». «È evidente, quindi - conclude - che il Ministero abbia provveduto a fare tutti i passaggi: mi aspetto che agli sforzi fatti dal Mit, per andare avanti nei lavori di quest’opera fondamentale, corrisponda un impegno, con la medesima celerità, da parte di tutti i soggetti coinvolti».

 

Paita: «Serve subito una iniziava delle forze sociali e delle forze politiche» 


«Toninelli e Rixi alla fine ci sono riusciti. Non solo Genova non avrà il ponte ma lunedì partiranno le lettere di licenziamento per 150 lavoratori del terzo valico. Missione compiuta, complimenti!». Così, in una nota, la parlamentare del Pd Raffaelle Paita. «Su quest’opera, Genova, città ferita e angosciata, pensava di costruire il suo futuro, fatto di lavoro e di crescita - aggiunge -. Lavoro durante la costruzione. Lavoro per il porto e per l’industria grazie al nuovo collegamento per le merci. Lavoro nel turismo e nel commercio grazie ad una città meno isolata e più facile da raggiungere. Ma il sogno - continua la deputata ligure - è diventato un incubo. E ora il lavoro non si crea, si distrugge. È la decrescita felice, bellezza! Sarà difficile spiegarlo ai 150 lavoratori che da lunedì saranno disoccupati. E tutto questo avviene con una tattica oscura e vigliacca: non c’è un atto che blocchi il Terzo Valico, anzi sono deliberati i finanziamenti per il completamento del quinto lotto e per il sesto e ultimo lotto. Sono risorse disponibili e già destinate a quest’opera. Ma l’ineffabile Toninelli le blocca, in modo del tutto illegittimo». «Ora però basta, conclude Paita, se vuole la prova di forza Genova è pronta. Programmiamo subito una iniziava delle forze sociali e delle forze politiche».

 

Pinotti: «Il blocco dei fondi per il Terzo Valico è un altro colpo per Genova» 


La senatrice del Pd Roberta Pinotti commenta: «Mentre il governo annuncia che abolirà la povertà per decreto e festeggia una manovra che aumenta il debito, i fatti concreti parlano chiaro: 150 operai del Cociv che stanno lavorando al Terzo Valico rischiano di perdere il lavoro e altri licenziamenti potranno seguire se fosse fermata l’opera. Il motivo? Il ministro Toninelli ha bloccato, con un atto che solleva dubbi di legittimità, i fondi del quinto lotto del Terzo Valico, fondi già deliberati e messi nero su bianco in Gazzetta ufficiale. Il fatto è gravissimoper i lavoratori e per le prospettive dell’infrastruttura, ma anche e soprattutto per Genova. - continua Pinotti - Il Terzo Valico rappresenta infatti, con la Gronda e con la ricostruzione del ponte, l’unica e fondamentale possibilità di mantenere e di sviluppare il porto e le attività economiche della nostra città. I finanziamenti per il sesto lotto non sono rientrati nel decreto su Genova, che è sotto tanti profili inadeguato ai bisogni di una città che si deve risollevare. Speravamo almeno che alle promesse di Rixi seguissero fatti. Se non si concretizzeranno a pagare sarà purtroppo ancora una volta Genova».

 

 

Fonte: IL SECOLO XIX - GENOVA

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