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09 Ott 2018

Addio al magazziniere tradizionale, a Novara cercasi mulettisti 4.0

MULETTISTI_4.0

 

Appello delle aziende del polo logistico alle scuole professionali del territorio.

 

Mulettisti 4.0 cercasi. L’appello arriva dalle società di logistica del Novarese, uno dei settori più dinamici e attivi dell’economia di tutto il Piemonte Orientale, che pochi giorni fa si sono ritrovati nella sede dell’Associazione Industriali per un convegno su come crescere e avere successo nei mercati globali.  

«Oggi il cliente esige che il pacco arrivi nel giro di 24, 48 ore al massimo - ha spiegato Anna Ida Russo, presidente di Trasgo, un’azienda che a Novara conta 270 dipendenti e movimenta merci in tutto il mondo -. Per far fronte a questo ritmo è fondamentale l’ausilio dell’informatica e dell’automazione».  

 

Il pacchetto che arriva dalla Cina piuttosto che dagli Stati Uniti, va smistato in modo veloce e preciso, ed è qui che entra in gioco il mulettista 4.0. Niente a che vedere con il magazziniere tradizionale che si limitava a prendere pacchetti dagli scaffali, caricarli sul carrello e trasferirli sui Tir. «Oggi il mulettista deve conoscere bene l’inglese - dice Russo - perché è in contatto continuo con colleghi e trasportatori internazionali, ma anche perché tutti gli ordini vengono ormai effettuati in questa lingua che è un codice internazionale. Tutti gli operatori della logistica e del trasporto dei Paesi dell’Est parlano bene l’inglese, dai dirigenti ai camionisti, non possiamo non tenere conto di questo.Ma non basta: proprio la necessità di un’automazione molto spinta richiede che questa figura conosca la robotica, sappia gestire software complessi e quindi possegga queste competenze».  

 

Dovrebbe essere la scuola professionale a insegnarlo, e Russo invita gli istituti ad essere più rispondenti alle esigenze delle aziende: «La logistica è un settore che abbina due esigenze: da un lato la pratica, perché chi ci lavora deve sapere affrontare e risolvere ogni giorno problemi concreti, dall’altro una preparazione mirata». E accanto ai mulettisti 4.0 i camionisti che non solo parlano bene inglese, tedesco e francese, ma sanno usare con disinvoltura Gps e supporti telematici che permettono all’azienda di sapere in tempo reale le condizioni del viaggio, gli eventuali problemi e la possibilità di intervenire in supporto del camionista se si presentano degli ostacoli.  

 

Nelle aziende e nei centri di logistica c’è ormai un «cuore» che assomiglia al centro controllo della Nasa, con gli addetti che controllano il traffico di ogni veicolo in viaggio e suggeriscono al conducente il tragitto alternativo in caso di code e incidenti. Una tecnologia che, nel caso del trasporto, si deve adattare a tutti gli imprevisti. «Noi di Ups facciamo già così - precisa il marketing manager Stefano Loreti -. Nei centri metropolitani abbiamo rivoluzionato il parco veicoli: non più furgoni e camion, o comunque sempre meno, per lasciare spazio alle bicicletta a trazione assistita: con la bici elettrica il pacco arriva prima, destreggiandosi sicuro fra Ztl, sensi unici e sensi vietati».  

 

 

Fonte: LA STAMPA

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