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08 Ott 2019

Prima licenziati e poi riassunti, truffa da 170mila euro

GUARDIA_DI_FINANZA

 

Il “trucchetto” di un’azienda di Petacciato scoperto dalla Guardia di Finanza di Termoli.

 

Trentasette operai che prima venivano licenziati e successivamente riassunti, con l’utilizzo di società fantasma, creando un ammanco per l’Inps di oltre 170mila euro. E’ questa la maxi truffa messa in atto da un’azienda di Petacciato che è stata scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Termoli.

 

La truffa aveva consentito così di approfittare delle agevolazioni previste per le imprese che assumono disoccupati con contratto di lavoro a termine di durata non superiore a 12 mesi, con possibilità di estensione per un altro anno in caso di assunzione a tempo indeterminato. Vantaggi pensati a utela dell’occupazione con lo scopo di aiutare i lavoratori in mobilità.

 

Nella realtà scoperta dai finanzieri molisani, una società di logistica si incaricava di assumere i lavoratori licenziati da una società di trasporti: due strutture aziendali facenti capo allo stesso gruppo societario che aveva messo a disposizione gli operai con un contratto di affiliazione e appalto di servizi.

 

La truffa è andata avanti per un paio di anni durante i quali i dipendenti continuavano a svolgere le medesime mansioni, ma sotto un cappello differente con il vantaggio per le società di versare contributi in maniera considerevolmente ridotti grazie agli sgravi previsti per l’assunzione di personale in mobilità.

 

Le Fiamme Gialle hanno accertato come l’azienda utilizzata formalmente come nuovo datore di lavoro fosse priva di mezzi e avesse in portafoglio un unico cliente cui aveva messo a disposizione, con un contratto di affiliazione e appalto di servizi, quegli stessi 37 operai licenziati.

 

Tre i soggetti individuati che venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per somministrazione fraudolenta di manodopera e truffa aggravata nei confronti dell’Inps.

 

L’attività di servizio condotta dalla Guardia di Finanza di Termoli s’inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economica finanziaria predisposto dal Corpo, finalizzato a contrastare le frodi fiscali e contributive, per salvaguardare l’Erario e gli imprenditori onesti, danneggiati da fenomeni – come quello scoperto – che inquinano il mercato e penalizzano le imprese sane.

 

 

Fonte: IL QUOTIDIANO DEL MOLISE

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