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09 Ott 2019

Porto Genova: Signorini, nel 2026 raddoppio teu fino a 6 mln

RADDOPPIO_TEU_GENOVA_SIGNORINI

 

Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale.

 

GENOVA - Dopo la frenata post crollo del ponte Morandi il porto di Genova è tornato a crescere e punta dritto a 2,7 milioni di teus (misura standard di volume nel trasporto dei container) a fine anno, contro i 2,5 milioni del 2018. Ma è già pronto ad arrivare, in tre mosse, a 5 o 6 milioni di teu nel 2026, come sistema Genova-Savona, grazie a due nuovi terminal contenitori e alle infrastrutture terrestri.

 

"A luglio siamo tornati in pareggio e ad agosto è ripresa la crescita. Genova ha resistito ed è di nuovo sul sentiero su cui l'avevamo lasciata il 14 agosto, quando i traffici crescevano del 5% dopo un anno che aveva già segnato +15%" spiega all'ANSA il presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini. La prima delle tre mosse, scatterà con l'entrata in attività a fine anno del terminal di Calata Bettolo a Genova e della piattaforma Maersk a Vado Ligure, che a regime faranno rispettivamente 800 mila e 900 mila teus, e l'upgrading di Psa nel terminal di Pra' e al Sech.

 

"Nel giro di un paio d'anni questo ci porterà vicino ai 3,5 milioni di teu - dice Signorini -. Poi c'è la fase del miglioramento dell'accessibilità via terra, con l'ultimo miglio stradale e ferroviario, legato al Terzo Valico, che ci farà salire di un altro milione". Ed è la seconda mossa. La terza mossa consiste nella prima fase della nuova diga di Genova, quella di Vado e la velocizzazione della tratta ferroviaria Tortona-Milano. "Daranno il colpo significativo per poter ospitare davvero le navi più grandi, mandare via i container con le prestazioni più evolute su ferrovia e su strada, avvicinandoci ai 5-6 miloni di teu che è l'obiettivo". Accogliere i giganti del mare è una necessità e sono già programmati pure i dragaggi. "Purtroppo il gigantismo navale sta ponendo problemi a tutti i porti che devono sottostare ad una legge economica legata alle economie di scala delle compagnie di shipping che hanno convenienza a portare sempre più merci con una sola nave e per i porti è difficile resistere" dice Signorini.

 

"Il porto che immagino è quello che arriverà con la terza fase, ma non mi lamento di alcune cose che ho già oggi, sono il presidente di un porto che ha Maersk, Cosco, Singapore, Msc. Nel Mediterraneo siamo solo noi e Barcellona, ad avere questa varietà" dice Signorini. I big dello shipping scommettono sempre di più sul porto di Genova, arrivando anche a quota due terminal, come Psa che dopo quello di Genova Prà, il primo per contenitori nello scalo, ora controlla anche il Sech, ma c'è pure Msc che oltre a calata Bettolo ha una partecipazione nel terminal Messina e nel terminal Rinfuse con Spinelli che è anche al Genoa terminal. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: ANSA - MARE

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