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28 Nov 2019

Liguria in trappola, il piano del porto: centomila container subito sui treni

CAOS_LIGURIA_CONTAINER_TRENO

 

L’authority genovese al lavoro con Mercitalia per il rafforzamento dei collegamenti su“ferro”.

 

Arriverà il Terzo Valico. E forse anche il raddoppio del Ponente, che corre ancora a binario unico fra Andora e Finale. E anche le gallerie verranno risagomate per far passare i container di ultima generazione. Ma prima di attendere i tagli dei nastri, converrà mettersi da subito al lavoro per spostare più cassoni possibili dalla strada alla ferrovia. Partendo subito dai primi 100mila. L’azione che l’autorità portuale intende mettere rapidamente a punto con Mercitalia, società delle Ferrovie dello Stato specializzata nel trasporto merci, può stappare una situazione già ai limiti del collasso, complice un contesto autostradale che vede la A26 appena riaperta ma a corsia singola e la A7 tappezzata di cantieri.


La rotta su cui fare leva passa da un binario che ha fatto la storia del porto di Genova: la linea del Campasso. Anzi, per dirla tutta, ne è stato protagonista, quando i binari si spingevano fino alla nave in accosto. Da allora molto è cambiato. Ma da qui bisogna ripartire, per far crescere da subito quei venti treni al giorno in partenza dal porto. Il crollo del Ponte Morandi aveva bloccato la linea, poi riaperta per consentire il passaggio dei treni. Ora è necessario mettere a punto una terapia d’urto che punti sul rafforzamento della linea di Sampierdarena e sul potenziamento dei collegamenti con Pra’. Si tratta di mettere mano a un progetto peraltro richiesto a gran voce dai terminalisti del porto, che ben volentieri sposterebbero maggiori quote di traffico via treno.


Finora a fare la differenza a favore della gomma è stata una questione economica. Ma quanto può ancora reggere un simile ragionamento? I costi che il porto deve subire per i ritardi rilanciano quella cura del ferro che Mercitalia si è già detta pronta a sostenere. La società ha infatti a disposizione locomotori e materiale rotabile. Si tratta quindi di rendere operativa un’intesa su cui Palazzo San Giorgio è già al lavoro, come spiegato in Prefettura dal presidente dell’authority Paolo Signorini.


I numeri sono inequivocabili. Nei primi nove mesi dell’anno, i container del porto di Genova si sono mantenuti stabili, con un export nell’ultimo trimestre in crescita (+3,7%). La situazione congiunturale del Paese fa rallentare l’import di container pieni (-3,6 %) e di conseguenza il volume di merce trasportata nei contenitori risulta in lieve calo (-2,2%).

 

«In termini di numero complessivo di contenitori, i traffici si mantengono in linea con l’anno passato, tuttavia si rileva una crescita del numero di container vuoti sia all’imbarco che allo sbarco (+11,8%) e una lieve riduzione di quelli pieni (-1,2%) — spiega l’authority — L’analisi delle rotte dei traffici containerizzati evidenzia poi una progressiva evoluzione delle aree geografiche con cui il porto di Genova intrattiene le prevalenti relazioni commerciali: nel corso del 2019, in particolare, si assiste a una flessione degli scambi con il Far East (imbarchi — 3,6% e sbarchi — 7,2%) mentre crescono le relazioni con il Nord America (imbarchi +8.7% e sbarchi +49.3%)».


La prospettiva di fine anno punta quindi a mantenersi sui livelli previsti, chiudendo a quota 2,7 milioni di teu (unità di misura del container pari a un pezzo da venti piedi). Basterebbe poter trasferire su treno da subito una piccola quota percentuale, tre-quattro punti in più, per togliere dalla strada centomila tir, garantendo il rafforzamento del trasporto via treno. Il risultato può già essere raggiunto utilizzando le linee ferroviarie attuali, sia dal porto di Sampierdarena, sia dal terminal di Pra’. In questo modo si consentirebbe non solo al porto, ma ancor più alla città, di respirare. Esigenza vitale per una comunità portuale che vuole continuare a crescere. Fra un paio di settimane aprirà la nuova piattaforma di Vado. Pensare di servirla solo con il trasporto su strada sarebbe devastante.

 

Fonte: LA REPUBBLICA

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