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21 Feb 2020
A distanza di 88 giorni dal crollo, dovuto ad un movimento franoso innescato dal forte maltempo che verso la fine dello scorso novembre aveva colpito la Liguria, è stato inaugurato oggi il nuovo viadotto ‘Madonna del Monte’ lungo l’autostrada A6 Torino-Savona, in direzione Nord, all’altezza di Altare.
La riapertura al traffico (che sino a questo momento, dopo una prima temporanea chiusura di tutto il tratto, veniva convogliato con scambio di carreggiata sull’adiacente viadotto rimasto integro) rappresenta una boccata d’ossigeno per tutto il sistema portuale ligure, già alle prese con diverse altre criticità a livello autostradale, a partire dal crollo di ponte Morandi nell’agosto 2018 e tutte le limitazioni e le chiusure su altri viadotti e gallerie che si sono rese necessarie dopo i vari filoni d’inchiesta aperti dalla magistratura genovese, che avevano evidenziato ammaloramenti e rischi in alcuni punti della rete.
In particolare, la notizia della riapertura del viadotto fa tirare un sospiro di sollievo al nuovo Vado Gateway, il terminal operato da APM (insieme a Cosco e Port of Qingdao al 49% complessivo) e inaugurato con una grande festa lo scorso 12 dicembre, proprio pochi giorni dopo il crollo. Per quanto la concessione preveda che la nuova piattaforma, che ha da poco iniziato la sua attività commerciale dopo gli ultimi test eseguiti in banchina, sia tenuta a movimentare il 40% del traffico complessivo via rotaia (e anche per questo si sta appositamente lavorando, visto che l’attuale fascio da tre binari risulta insufficiente), è anche vero che il trasporto su gomma è e resterà di vitale importanza per un terminal che, a regime, potrà arrivare a movimentare sino a 900 mila TEUs all’anno. E infatti il crollo del viadotto, fondamentale per il collegamento fra l’area savonese e il Nord Italia, era stata l’unica ombra della grande festa d’inaugurazione.
La realizzazione del nuovo viadotto in acciaio, lungo 58 metri e realizzato ad un’unica campata senza pilastri intermedi per scavalcare interamente la zona oggetto della frana, è avvenuta in circa 70 giorni, in anticipo rispetto ai tempi originariamente previsti, e ha visto l’impegno di una media giornaliera di 40 addetti in rappresentanza delle 27 società impegnate nei lavori sotto il coordinamento di Itinera, tra i principali player globali nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali e di edilizia civile e industriale.
L’impalcato, del peso di circa 300 tonnellate, è stato realizzato in acciaio di tipo “corten”, scelto per le migliori caratteristiche di resistenza alla corrosione e agli agenti atmosferici. Leggi tutta la notizia
Fonte: SHIP2SHORE