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28 Mag 2020

Etsc: cosa serve per camion più sicuri

MEZZI_PESANTI_SICURI

 

Il 25% delle vittime della strada perdono la vita in incidenti che coinvolgono mezzi pesanti.

 

L’Etsc - il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti, organizzazione no-profit indipendente con sede a Bruxelles, impegnata a cercare soluzioni che consentano una riduzione di morti e feriti nei trasporti nel Vecchio continente – ha pubblicato una serie di raccomandazioni rivolte all’Unione europea e ai Paesi membri in materia di prevenzione degli incidenti stradali, con particolare attenzione a quelli che coinvolgono i mezzi pesanti destinati al trasporto merci.

 

Le raccomandazioni

 

L’Etsc ricorda che nei 27 Paesi europei il 25% delle vittime della strada (3.310 persone nel 2018, ultimo dato consolidato disponibile) perdono la vita in incidenti che coinvolgono mezzi pesanti. Da qui la sollecitazione affinché siano adottati standard di sicurezza più elevati per i nuovi autocarri, oltre quelli già convenuti dall'Unione a partire dal 2026: parabrezza più grandi, pannelli trasparenti nelle portiere - che consentano ai conducenti  di vedere più facilmente gli altri utenti della strada - e installazione di sistemi di rilevamento di pedoni e ciclisti.

L’organismo internazionale raccomanda inoltre alle autorità locali di attuare, nel breve termine, altre misure volte a garantire la sicurezza sulle strade soprattutto per le categorie maggiormente vulnerabili, citando come esempio la città di Londra, che limita l'accesso al centro ai camion in base ai loro standard di sicurezza.

L'Etsc chiede, inoltre, che l’infrastruttura stradale protegga meglio gli utenti deboli realizzando, per esempio, piste ciclabili separate e suggerisce una serie di altre misure per aumentare la sicurezza nel trasporto delle merci, garantendo un intervento mirato sui rischi procurati da velocità inappropriata, guida in stato di ebbrezza, affaticamento, distrazione e mancato uso delle cinture a bordo. 

 

“Opportunità unica”

 

"Nelle ultime settimane della pandemia Covid-19 - ha commentato Antonio Avenoso, direttore esecutivo dell'Etsc - abbiamo visto città di tutta Europa adattare velocemente le infrastrutture stradali per soddisfare l'aumento della domanda di mobilità su due ruote o a piedi. Ciò dimostra quanto sia relativamente semplice introdurre misure salvavita, e anche quanto sia importante la volontà politica di realizzare rapidamente il cambiamento. Questa crisi sanitaria pubblica porta con sé l'opportunità di ripensare la mobilità in modo da aumentare scelte salutari, ridurre gli infortuni e liberare risorse necessarie a lungo termine per i nostri sistemi sanitari."

 

Fonte. L'AUTOMOBILE

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