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15 Giu 2020
LONDRA - Fine settimana fitto di notizie in Gran Bretagna: economia in caduta libera, conferma che il periodo di transizione non verrà prolungato e annuncio di un regime “morbido” di controlli al confine dopo Brexit.
Nel mese di aprile il Pil ha subìto il crollo maggiore mai registrato nella storia: -20,4%, in netta accelerazione rispetto al -5,8% di marzo, secondo i dati dell'Ufficio nazionale di statistica (Ons).
L’impatto del lockdown per contenere l'epidemia di coronavirus è stato particolarmente negativo per un'economia basata sui consumi. Tutti i settori, con l'unica eccezione della farmaceutica, hanno subìto una contrazione. Come paragone, l'Ons ha rilevato che il dato mensile peggiore della crisi finanziaria era stato il -1% registrato nel marzo 2009.
Nonostante la difficile situazione economica, il Governo di Boris Johnson ha confermato che non intende chiedere un allungamento del periodo di transizione, come richiesto dalle imprese e dai Governi autonomi di Scozia, Irlanda del Nord e Galles per avere più tempo per raggiungere un accordo commerciale con l'Unione Europea.
Il premier intende invece mantenere la promessa elettorale di “concludere Brexit” e finire il periodo di transizione il 31 dicembre di quest'anno, anche se non ci sarà un'intesa.
Controlli “soft” alla frontiera britannica
C'è però un “contentino” per le imprese, che avevano chiesto a gran voce un rinvio. Per attutire il doppio colpo di Brexit e Covid-19 per il business, il Governo britannico ha annunciato un'inversione a U sui controlli alla frontiera. Contrariamente a quanto proclamato in febbraio, le merci in arrivo dai Paesi Ue non verranno soggette a rigorosi controlli al confine britannico per sei mesi, anche in caso di “no deal”. I controlli a Dover e altri punti di ingresso verranno introdotti in modo graduale tra gennaio e luglio per dare tempo alle imprese di abituarsi alla nuova realtà. Anche il pagamento delle tariffe sarà differito.
Il Governo riconosce che le imprese non possono gestire contemporaneamente l'impatto dell'epidemia e code alle frontiere. «Saremo pragmatici e flessibili», ha detto il vicepremier Michael Gove.
Fonte: IL SOLE 24 ORE