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24 Lug 2020

PSA-SECH, via libera alla fusione fra i due terminal

PSA-SECH

 

Il Comitato di Gestione dell’AdSP di Genova e Savona dà l’ok all’operazione.

 

Il Comitato di Gestione dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale (porti di Genova e Savona) ha dato il via libera alla fusione fra i due terminal container ‘puri’ presenti sotto la Lanterna, il PSA di Pra’ e il SECH di San Benigno. La decisione è arrivata oggi nel corso del board che si è riunito a palazzo San Giorgio a valle di un percorso iniziato ormai un anno fa.

 

Nel mezzo, una lunga serie di interlocuzioni e botta e risposta sul ‘movimento di quote’ che vedrà la nascita di una nuova società, la MergeCo, controllata al 62% dalla singaporiana PSA e al 38% dalla GIP (Gruppo Investimenti Portuali) a sua volta in mano ai fondi anglofrancesi Infravia e Infracapital. Il principale ostacolo a questa fusione è stato l’articolo 18 comma 7 della legge 84/94, che vieta ad un concessionario di terminal di essere “al tempo stesso concessionario di altra area demaniale nello stesso porto, a meno che l'attività per la quale richiede una nuova concessione sia differente da quella di cui alle concessioni già esistenti nella stessa area demaniale”.

 

Nel caso di specie l’attività è esattamente la medesima, ovvero il traffico container. Per questo motivo il presidente dell’Authority, Paolo Emilio Signorini, aveva richiesto dapprima un parere al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, senza ricevere risposta. A quel punto il numero uno di palazzo San Giorgio si era rivolto all’Avvocatura dello Stato, il cui responso è arrivato sul tavolo del board solo alcuni giorni fa. Un parere (che Ship2Shore aveva anticipato in esclusiva) che se da un lato aveva aperto alla possibilità che l’operazione andasse a buon fine (“La Scrivente, fatti salvi i necessari approfondimenti di merito di competenza di codesta Autorità portuale, non riterrebbe che dall’operazione di fusione per incorporazione esaminata, il soggetto concessionario possa acquisire una posizione di mercato dominante rispetto alla catchment area”), dall’altro aveva poi lasciato la ‘patata bollente’ in mano a Signorini e al Comitato di Gestione, cui spettano  “i necessari approfondimenti di merito. Ai fini dell’individuazione del mercato rilevante, il termine ‘porto’ (del comma 7, ndr) deve essere inoltre interpretato, non con riferimento alla singola infrastruttura, ma all’intero sistema portuale cui la stessa afferisce”. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: SHIP2SHORE

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