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19 Ott 2020

Brexit: ancora nessun accordo tra UE e UK

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Cosa devono fare le imprese.

 

Alla riunione del Consiglio UE, di venerdì 16 ottobre, le posizioni dell’Unione europea e del Regno Unito sono rimaste molto distanti e non è stato possibile raggiungere un accordo sulla Brexit. Visto il brevissimo tempo rimasto a disposizione, si prospetta l’incognita del “no deal”, con l’introduzione di nuove barriere tariffarie negli scambi commerciali tra le parti. Le imprese per non farsi trovare impreparate e superare le formalità doganali devono, indipendentemente dall’esito finale dei negoziati, aver adottato entro il 31 dicembre 2020 le procedure necessarie per effettuare gli scambi commerciali con il Regno Unito. A tale scopo l’autorità fiscale UK - HMRC ha aggiornato una nuova guida, impartendo nuove disposizioni.

 

Sembra ormai molto probabile che dal 1° gennaio 2021 la nuova relazione tra EU e UK possa essere affidata alle incognite di un “no deal” sulla Brexit, con l’introduzione di nuove barriere tariffarie e non tariffarie negli scambi commerciali tra le parti.
Del resto, le parole del Capo negoziatore UE Michel Barnier sono chiarissime: “Siamo assolutamente determinati a raggiungere un accordo equo con il Regno Unito. Faremo tutto il possibile, ma non a qualsiasi prezzo.”


Dal Consiglio UE


Ancora una volta, in questi mesi di serrate trattive, il Consiglio UE ribadisce la determinazione dell'Unione ad avere un partenariato quanto più stretto possibile con il Regno Unito sulla base delle direttive di negoziato del 25 febbraio 2020, nel rispetto degli orientamenti e delle dichiarazioni del Consiglio concordati in precedenza, in particolare delle dichiarazioni del 25 novembre 2018, soprattutto per quanto riguarda la parità di condizioni, la governance e la pesca.


Conclude, infine, invitando gli Stati membri, le istituzioni dell'Unione e tutti i soggetti interessati a intensificare i lavori sullo stato di preparazione e prontezza a tutti i livelli e per tutti i risultati, compreso quello del mancato raggiungimento di un accordo, e - nel contempo - invita la Commissione, in particolare, a esaminare tempestivamente le misure di emergenza unilaterali e limitate nel tempo che sono nell'interesse dell'UE.


Ebbene, appare chiara la determinazione della UE a voler innanzitutto perseguire la definizione di un accordo che però non leda gli interessi unionali, soprattutto con riferimento alle condizioni di parità, già discusse e condivise con UK nella fase iniziale del negoziato, senza però trascurare la necessità di prepararsi in caso di mancato accordo.


Peraltro, a conferma di un pragmatismo che ormai sembra concedere poco alla possibilità di giungere ad un accordo, anche il Regno Unito ha predisposto specifiche istruzioni per delineare le modalità operative che governeranno le transazioni commerciali con una nuova rappresentazione dell’istituendo rapporto doganale, a partire dal 1° gennaio 2021.


Regole per le transazioni commerciali in caso di “no deal”


La HMRC – l’autorità fiscale del Regno Unito – ha infatti aggiornato la guida denominata “The Border with the European Union Importing and Exporting Goods”, impartendo nuove disposizioni nella considerazione che la posizione assunta dal governo britannico nel corso dei negoziati con la UE possa effettivamente condurre all’abbandono del Mercato unico e dell’unione doganale, senza accordo.


In tale prospettiva, sono già chiare le azioni che le imprese devono avviare per prepararsi adeguatamente al definitivo recesso e mitigare le inevitabili discontinuità. Dopo il periodo di transizione che si concluderà il prossimo 31 dicembre 2020, il Governo del Regno Unito renderà operativi i controlli sulle importazioni merci che si spostano dall'UE alla Gran Bretagna, in un modo simile all'attuale trattamento del Regno Unito delle merci del resto del mondo (RoW). Questi controlli saranno introdotti in tre fasi: gennaio, aprile e luglio. Leggi tutta la notizia


Fonte: IPSOA

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