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16 Nov 2020

Magazzini fino a -20 gradi, così la logistica di BCube potrà distribuire il vaccino

BCUBE_DISTRIBUZIONE_VACCINO

 

Il presidente Bonzano: «Do il mio contributo nella battaglia al virus».

 

Se il vaccino di Pfizer-BioNTech sarà distribuito in Italia un po’ sarà merito anche di un’azienda piemontese: la Bcube del cavaliere Piero Carlo Bonzano, colosso della logistica fondato nel 1952 a Casale Monferrato, oggi multinazionale con oltre 4mila addetti e circa 565 milioni di fatturato (tra i suoi clienti annovera big quali Coca Cola, General Electric,Heineken). Una società con tutte le carte in regola per intraprendere la sfida che porterà all’immunizzazione degli italiani, dato che il vaccino appena scoperto dovrà viaggiare a -80 gradi.

 

Dovere morale


«La logistica si è dimostrata nell’ultimo anno un settore strategico e fondamentale, grazie all’importante ruolo che ha svolto, in particolare durante il primo lockdown — osserva Bonzano —. Adesso è chiamata a giocare una partita altrettanto importante. Io, da cittadino e da logistico, sento il dovere di dare il mio contributo per combattere questo devastante virus».

 

Attestato internazionale


Nel 2015 la controllata Bcube Air Cargo ha ottenuto la certificazione Iata Ceiv Pharma (dove Iata sta per International Air Transport Association) per i due magazzini aeroportuali di Fiumicino e Malpensa. «Si attesta che i nostri due Pharma center possono gestire la logistica del prodotto farmaceutico grazie alle infrastrutture e alle persone messe in campo», spiega Mauro Grisafi, direttore Bcube Air Cargo. Prima di loro sono due operatori negli scali di Bruxelles e Singapore avevano ricevuto l’attestato. Con Bcube gli altri possibili partner del governo sono Alitalia, Dhl, Kuehne&Nagel e Pse (quest’ultimo il più vicino a Bcube, in quanto anche handler cargo aeroportuale). «Siamo aperti al dialogo con le istituzioni e siamo pronti a mettere a disposizione la nostra competenza, il nostro team di ingegneri specializzati in “solution design” e le nostre strutture logistiche localizzate nei punti strategici sul territorio — dice Bonzano —. Supportare il Paese è per noi un dovere morale e un onore e speriamo che il nostro contributo possa essere d’aiuto per risolvere questo drammatico problema che stiamo vivendo da troppi mesi ormai».

 

Le caratteristiche dei magazzini


Nei due hub — 800 metri quadri ciascuno — lavorano una quindicina di persone e l’anno scorso sono stati stoccati materiali medicali per 5mila tonnellate (il 60% della capacità complessiva). La loro particolarità sta nella regolazione di temperatura: possono accogliere farmaci e prodotti sanitari rispettivamente a -20 gradi; +2 gradi; +8 gradi e +15-20 gradi. «La catena di movimentazione del vaccino andrà dalla casa di produzione fino alla consegna dell’ultimo miglio, noi ci troviamo nel mezzo — argomenta Grisalfi —. Oggi difficilmente si trovano aeroporti dotati di aree con temperature a -70, dunque per prima cosa la casa farmaceutica si attrezzerà per poter far viaggiare il vaccino in una “coolbox” che possa mantenere quella temperatura, oggi già esistono contenitori “attivi” cioè programmabili con un software, e “passivi”, cioè con ghiaccio secco”». «Ma quando sbarcherà in Italia, non necessariamente il prodotto avrà bisogno di una stanza a -70 — prosegue il dg — basterà per noi ospitarlo in una area che lo faccia rimanere a -70, potrebbe bastare anche la camera a -20 gradi, dipende dalle indicazioni di Pfizer». Leggi tutta la notizia

 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA

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