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02 Dic 2020

Logistica dei vaccini, il Governo sceglie il modello ''hub & spoke''

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Un unico sito di stoccaggio generale e altri di secondo livello per le dosi che necessitano di una ‘normale’ catena del freddo.

 

Le prime dosi del vaccino per il coronavirus, che stanno mettendo a punto diverse case farmaceutiche, dovrebbero essere disponibili in Italia entro la fine del mese di gennaio. Lo ha comunicato in Parlamento il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha fornito anche i primi ragguagli sulle modalità di conservazione e distribuzione del prezioso preparato, insomma sulla difficile catena logistica che sarà necessario mettere in campo.

 

Difficile perché alcune tipologie di vaccino richiedono una ‘normale’ catena del freddo, ovvero di essere conservati ad una temperatura compresa fra i 2 e gli 8 gradi, mentre altre – ad esempio quelle sviluppate dalla statunitense Pfizer, che insieme a Moderna sembra per ora in testa a questa corsa – richiedono una catena del freddo definita ‘estrema’ dallo stesso Speranza, ovvero ad una temperatura che può arrivare anche a 70-80 gradi sottozero.

 

Nel primo caso il modello scelto dal Governo è quello dell’“Hub&Spoke”, letteralmente mozzo e raggio. Si tratta di un termine coniato dal mondo del trasporto aereo, che a sua volta lo aveva ripreso dalla raffigurazione di una ruota da bici: le compagnie scelgono, sulla base di svariati indicatori, un aeroporto ‘hub’, cioè principale, collegato alle diverse destinazioni raggiunte attraverso i raggi, ovvero gli spoke.

 

“In questo modo – ha detto Speranza riferendo in Senato – avremo un sito di stoccaggio di primo livello e una serie di centri di secondo livello che stiamo definendo insieme alle Regioni e alle Province autonome. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: SHIP2SHORE

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