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21 Gen 2021

Giachino: ''La Nuova Diga di Genova serve ad aumentare la crescita economica di tutto il Nord''

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Il dibattito in corso a Genova riguarda tutti, non ripetiamo i gravi errori fatti con la TAV e con la Gronda.

 

Dal 2000 al 2019 il PIL italiano è cresciuto del 7,7 rispetto al 30.6 della Germania e al 32 della Francia. La minore crescita di questi ultimi vent’anni la pagano i disoccupati e i giovani che sono costretti ad andare a cercare lavoro all’estero. La minore crescita ha impoverito notevolmente le classi più umili e le piccole aziende. I No TAV e i No a tutto e i Governi, che invece di destinare maggiori risorse agli investimenti li hanno diminuiti, hanno una grave responsabilità politica e storica. Ma ora la situazione, dopo le nostre grandi Manifestazioni torinesi SITAV, è decisamente migliorata. Sta alla classe politica avere lo stesso nostro coraggio e lavorare per il futuro.

 

L’occasione dei grandi fondi del Recovery Fund non può andare persa, lo dobbiamo alle nuove generazioni cui consegneremo un Debito Pubblico enorme.

 

Il dibattito sulle opere inserite nel Recovery Plan italiano deve partire con questa consapevolezza.

 

 Ecco perché è un errore limitare il dibattito sulla Nuova Diga foranea per il porto alla sola Città di Genova perché l’ampliamento della capacità operativa del primo porto d’Italia avrà ricadute economiche e occupazionali importanti anche nelle Regioni del Nord. Secondo uno studio di Nomisma dei 120.000 posti di lavoro originati dal porto di Genova, 20.000 sono localizzati in Lombardia, 17.000 in Piemonte, 7.000 in Emilia e 10.000 in Veneto.

 

La Nuova Diga Foranea consentendo l’arrivo delle nuove meganavi aumenterà la capacità di ricezione dei terminal genovesi di quasi il doppio e di conseguenza genererà un aumento dei posti di lavoro ai terminal genovesi ma anche nei magazzini logistici delle regioni del Nord oltreché il lavoro per le Società di spedizione.

 

Se le attuali Autorità portuali venissero trasformate come auspicato da molti in Spa, come i porti del Nord Europa, io proporrei alla Amministrazione Comunale di Torino di acquisire almeno il 20% delle azioni del Porto di Genova spa.

 

D’altronde fu il torinese Cavour a favorire il ruolo commerciale del porto di Genova spostando l’arsenale militare da Genova alla Spezia.

 

Cavour, come riporta Rosario Romeo a pag.202 del suo libro sul grande statista piemontese, immaginava che il porto di Genova con il collegamento ferroviario verso la Svizzera e la Germania avrebbe potuto contendere i traffici agli altri porti europei.

 

E ciò che potrà capitare con la realizzazione del Terzo Valico, con la costruzione della Nuova Diga e con la introduzione dello sportello unico dei controlli.

 

Con la TAV, con il Terzo Valico e con la Nuova Diga foranea al porto di Genova, le Regioni del Vecchio triangolo industriale che negli ultimi anni hanno perso slancio potranno acquisire una centralità logistica nei traffici della Europa del Sud strategica nella economia globale.

 

Genova ha dimostrato al mondo che l’Italia è capace a realizzare le infrastrutture in tempi veloci, con la Nuova Diga farà capire al nostro Paese che le grandi Infrastrutture sono uno dei più importanti motori di crescita della economia, del lavoro e di futuro. Sarebbe il modo migliore di utilizzare i fondi europei e soprattutto di uscire dalla pesante crisi da COVID che sta penalizzando il nostro Paese più di tutti gli altri in Europa.

 

Mino Giachino 
Presidente di Saimare spa 

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