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15 Feb 2021
Si è svolta nella mattinata di sabato 13 febbraio 2021 la conferenza stampa di Assotir di Pisa-Lucca e Massa presso i locali della sede interprovinciale, sita all’interno dei locali del Gruppo Valiani, per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla questione relativa alle multe elevate da due autovelox, installati lungo la strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, in concomitanza del primo lockdown nazionale iniziato nei primi giorni del marzo 2020.
Per Assotir, oltre ad alcuni componenti del direttivo capeggiati dal Presidente della sede interprovinciale, Giovanni Capecchi, erano presente il Responsabile Infrastrutture e Mobilità dell’Associazione, Alessandro Manzi, ed il Segretario Generale, Claudio Donati.
A ripercorrere la vicenda, che vede coinvolte più di 90 imprese di autotrasporto merci per conto terzi associate ad Assotir, è stato Alessandro Manzi che ha ribadito come, a seguito di alcune sollecitazioni giunte dai trasportatori operanti nella zona del cuoio, nel periodo compreso tra l’8 marzo ed il 14 maggio scorsi, l'Associazione venne a conoscenza del fatto che vennero elevati centinaia di verbali per eccesso di velocità alle imprese di trasporto tramite due autovelox installati in altrettanti punti della FI-PI-LI: Lastra a Signa e Montelupo Fiorentino.
Analizzando i verbali, in tutto 1250 per un totale di oltre 110.000 euro di valore di sanzioni complessive, una delegazione di Assotir chiese ed ottenne, lo scorso 29 luglio, un incontro presso la Città Metropolitana di Firenze (ente gestore della FI-PI-LI) per chiedere spiegazione sulle modalità di taratura e di funzionamento dei due autovelox in questione, dal momento che, proprio durante il lockdown e nei giorni di massima emergenza nazionale, i dispositivi iniziarono ad elevare multe che prima di allora non avevano mai elevato. Fu durante quell’incontro che la Città Metropolitana chiese di verificare i verbali in questione, ammettendo, per giunta, che proprio nel periodo successivo alla fine del lockdown, gli autovelox nei tratti di Lastra a Signa e Montelupo Fiorentino erano stati spenti e quindi non potevano più “nuocere” alle imprese.
Assotir prese l’impegno di inviare tutto il materiale probatorio raccolto per permettere alla Città Metropolitana di Firenze di fare tutti gli accertamenti del caso e di fornire le opportune spiegazioni ai trasportatori, con l’impegno da parte della stessa Città Metropolitana di riconvocare l’Associazione, ricostruire quanto accaduto ed eventualmente prendere gli opportuni provvedimenti.
Nonostante un invito al Sindaco Nardella a partecipare al Convegno di Assotir Toscana organizzato in occasione della campagna elettorale per le elezioni regionali dello scorso settembre (e declinato da quest’ultimo solo all’ultimo minuto) e più e più lettere di sollecito volte ad ottenere l’incontro, ad oggi tali richieste sono risultate lettera morta.
Proprio in virtù di ciò, e a seguito della ricostruzione dei fatti, il Segretario Generale Donati ha annunciato che Assotir, insieme con alcune imprese associate, effettuerà, tramite i propri legali, un accesso agli atti per comprendere in quali modalità e con quali tempistiche furono attivati o ritarati gli autovelox, al fine di fare chiarezza su una vicenda che appare incresciosa e che ad oggi, a distanza di mesi, non ha avuto una spiegazione.
Proprio per questa mancanza di rispetto del tutto gratuita nei confronti di una delle categorie riconosciute essenziali per il Paese proprio durante il lockdown nazionale, che almeno avrebbe meritato di ricevere risposta dalla Città Metropolitana di Firenze a fronte delle spiegazioni richieste, il Segretario Donati ha annunciato che, nel rispetto delle normative di sicurezza e anti Covid, Assotir organizzerà una manifestazione pacifica, attraverso un corteo di Tir Lumaca, per sensibilizzare, ancora una volta, le istituzioni, la politica e l’opinione pubblica su una categoria, quella dei trasportatori, che seppur fondamentale per l’economia del Paese viene fin troppo spesso sottovalutata e denigrata, e questa storia delle multe sotto lockdown ne rappresenta l’ennesima conferma.
Fonte: ASSOTIR