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25 Feb 2021
I rider sono lavoratori subordinati, gestiti non da un capoufficio ma da un'intelligenza artificiale. Dopo un lavoro svolto in gran segreto, la procura della Repubblica di Milano tira le fila. E se il procuratore capo Francesco Greco cita lo "schiavismo", il comandante dei carabinieri Antonino Bolognani, ex investigatore dei tempi di Mani Pulite, dice: "Abbiamo verificato la posizione di 60mila fattorini che venivano impiegati da queste piattaforme digitali, rider, del cibo. Anche per la consegna di altri generi. Un'indagine complessa, qui ragioniamo in termini di numeri incredibili". L'indagine era stata avviata dalla procura, dopo vari infortuni stradali, perché durante il lockdown i rider, che, come dice il procuratore capo Greco "hanno svolto una funzione essenziale sia per portare da mangiare a un sacco di gente sia per permettere a molte imprese di sopravvivere", sono finiti in ospedale. Nelle carte degli inquirenti ci sono alcune chat tra i lavoratori. Per esempio in una compare la radiografia di una gamba spezzata durante un incidente e la frase: "E adesso come faccio a lavorare?".
Le contestazioni della pm Maura Ripamonti e del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano hanno portato ad ammende per 733 milioni di euro che riguardano la violazione di norme sulla salute e sulla sicurezza del lavoro. Indagati anche sei datori di lavoro di quattro società che sono operative in tutta Italia: Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo. Oggi sono stati inviati verbali alle aziende con cui si impone l'assunzione di circa 60mila lavoratori in tutta Italia. Le quattro aziende avranno 90 giorni per mettersi in regola ed estinguere il reato. Altrimenti arrivano i decreti ingiuntivi e il procedimento va avanti. Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha sentito telefonicamente il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco e il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro, Generale Gerardo Iorio, per complimentarsi per il lavoro investigativo svolto e ringraziare per l'attività svolta a tutela del lavoro e dei lavoratori.
I carabinieri del Nil, gruppo specializzato nella materia del lavoro, accertando anche con Inail e Inps sul tipo di rapporto di lavoro dei "ciclofattorini", hanno inquadrato la questione grazie a una serie di analisi sulla posizione dei rider e alla verifica in strada: in un giorno solo sono stati controllati mille lavoratori in tutto il paese. Parallelamente la procura ha annunciato anche una serie di accertamenti fiscali di cui si occupa il Nucleo di polizia economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Dopo l'indagine del pm Paolo Storari sui possibili "caporali digitali", e cioè sfruttatori del lavoro illegale, ha aperto un'indagine fiscale nei confronti di varie società, per verificare se non ci fosse una stabile organizzazione occulta e riportare a tassazione redditi prodotti in italia dai rider. Un fasciolo è già aperto per quanto riguarda Uber Eats, altri verranno aperti anche per le altre piattaforme. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA REPUBBLICA